Si era accorto, in diretta, che Anguissa e Rrahmani non fossero rimasti con il resto della squadra sotto la curva, tra i fischi dei tifosi?
“In realtà, no. Sono momenti concitati anche per noi e non me ne sono reso conto. Tuttavia, sono stati fischi sonori. Dalla regia mi chiedevano se i fischi fossero davvero forti ed ho confermato che la gente non era soddisfatta di quel pareggio”.
Crede che Mazzarri abbia ancora il gruppo tra le sue mani?
“La vera domanda è se l’abbia mai avuto in mano. Vedendo le prestazioni, al di là di Bergamo, non ho mai visto una squadra che seguisse al cento per cento il proprio allenatore. Anche nelle vittorie sofferte, credo si tratti di caparbietà ma non di qualcosa di preparato. Ci si chiede, dunque, se Mazzarri sia mai riuscito ad entrare nella testa de propri calciatori. Credo che sia proprio su questo che stia ragionando De Laurentiis in questi minuti. Non va dimenticato che la panchina del Napoli è cresciuta molto con il mercato di gennaio, con Ngonge che si sta disimpegnando al meglio e Traorè che può essere una risorsa”.
Se la squadra non segue Mazzarri, dunque, è giusto che De Laurentiis si guardi intorno?
“Credo di sì. Mazzarri poteva essere il normalizzatore dopo le incomprensioni con Garcia. Avrebbe potuto fare da collante tra ambiente, squadra e società, portando la squadra a rendere al meglio. Evidentemente, però, le cose non stanno andando in quella direzione. Il Napoli, a volte, non mi sembra una squadra, affidandosi principalmente ai singoli. Proprio contro il Genoa, mi sembrava che gli azzurri affidassero esclusivamente a Kvara la responsabilità di inventare qualcosa”.
Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Napoli senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Calcio Napoli 1926 per scoprire tutte le news di giornata sugli azzurri in campionato e in Europa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA