"Non è una novità. Italia, Israele, Iran e Iraq: siamo vicini in ordine alfabetico… È la storia del nostro mondo. Forse è un segno. Magari un segno di pace".
© RIPRODUZIONE RISERVATA
interviste
(Photo by Robert Hradil/Getty Images)
Giovanni Malagò non fa fatica ad ammettere che l'Italia ha deluso all'Europeo. Il presidente del CONI, nell'intervista rilasciata a Il Giornale, ha usato parole anche un po' pesanti: "Si è giocato male, ma quello che ha lasciato allibiti, imbarazzati, è come si è perso. L'atteggiamento è stato veramente arrendevole".
"La lettera di FIFA e UEFA fa indubbiamente riflettere, arriva in un momento in cui ne avremmo fatto volentieri a meno, anche perché siamo alla vigilia dei Giochi di Parigi. Non siamo sicuramente l'unico Paese in cui ci sono discussioni su temi di politica sportiva. Un’analisi lucida e propositiva impone di sottolineare
che non c’è nulla di definitivo e che non serve innescare reazioni a catena ma analizzare la situazione partendo dal presupposto che siamo l’Italia, la Nazione ospitante degli Europei 2032. È necessario smorzare i toni, altri atteggiamenti sarebbero controproducenti: l’obiettivo è preservare l’immagine e la credibilità che ci caratterizzano a livello internazionale".
Cambiando argomento, il 26 luglio, giorno della cerimonia inaugurale delle Olimpiadi sulla Senna, la delegazione italiana si troverà sullo stesso barcone di Israele, la delegazione più sorvegliata per via di possibili attacchi terroristici.
"Non è una novità. Italia, Israele, Iran e Iraq: siamo vicini in ordine alfabetico… È la storia del nostro mondo. Forse è un segno. Magari un segno di pace".
© RIPRODUZIONE RISERVATA