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Malagò: “Senza grandi eventi sportivi, l’Italia non riesce a realizzare il resto”

Alex Iozzi
Il numero uno del CONI batte il ferro su una questione d'importanza biblica

Giovanni Malagò, presidente del CONI (acronimo per Comitato Olimpico Nazionale Italiano), ha sottolineato (a margine di un evento denominato "Stati generali del Calcio"), ai microfoni della stampa presente, la vitale importanza che i grandi eventi sportivi assumano nell'ottica economica del Belpaese, mediante le seguenti dichiarazioni: "Lo sport ha assolutamente bisogno che la politica, cioè il governo, faccia la sua parte, a cominciare dagli stadi; altrimenti tutto diventa non complicato, ma impossibile. Poi ci sono da capire i confini: se metto il piede oltre, anche se non è scritto o codificato, ci possono essere conflitti. Sul tema dei grandi eventi sportivi, tutti sanno che io sono il portabandiera della filosofia che dobbiamo portare nel nostro Paese. L'Italia, senza grandi eventi sportivi, non riesce a realizzare il resto. Questo è certificato dalla nostra storia: le grandissime eccezioni confermano solo la regola. Dal 1956, primo appuntamento olimpico, ad oggi, se voi andate a vedere, salvo pochissimi casi, senza un’Olimpiade oppure un Mondiale, non si sono fatti gli stadi. E non si sono fatti nemmeno palazzetti dello sport, se non in pochissimi casi con un procedimento sfinente.

Conosciamo le difficoltà burocratiche ed ognuna delle parti coinvolte dev'essere convinta dall’inizio alla fine. Ma se l’iter dura anni o decenni, può succedere di tutto: possono cambiare autorità, proprietà, dirigenti... Invece, coi grandi eventi sportivi, contrariamente a quanto sostiene qualche fenomeno dell’informazione pubblica o dei social, nessuno regala a nessuno. Hai una deadline breve e devi dimostrare al mondo che l’Italia può organizzare un evento: l’iter si accelera. Chiudo dicendo viva il calcio italiano; se va alla grande, va alla grande tutto lo sport italiano”.