"Penso sia più corretto dare fiducia a un singolo giocatore piuttosto che rivoluzionare l’intero assetto difensivo. L’allenatore deciderà chi merita fiducia in base alla condizione fisica, perché, personalmente, credo che bisogni puntare su chi è più in forma, indipendentemente dall’età o dall’esperienza."
Parlando del Genoa, l'impatto di Vieira è stato positivo?
“Sì, l’impatto di Patrik Vieira è stato positivo. Ha saputo gestire la squadra con intelligenza e i risultati lo dimostrano. Sta puntando molto sulla solidità difensiva e direi che un cambiamento si vede”
Morten Frendrup, secondo lei, è pronto per il salto in una grande squadra?
"Dipende da quanto sia funzionale al sistema di gioco della nuova squadra. Le sue caratteristiche sono chiare, è un centrocampista bravo, ma deve integrarsi bene con gli altri compagni. Non è semplice dire se sia pronto o meno: bisogna valutare il contesto in cui si troverà."
Passando al Napoli, a centrocampo stiamo vedendo grandi prestazioni di Scott McTominay, nonostante nelle ultime giornate sia parso un po' affaticato. Lei cosa ne pensa?
"Non sono sorpreso. Era un giocatore forte già prima e lo sta dimostrando ora. Anche nelle ultime partite, nonostante non abbia segnato, ha fatto bene. McTominay è un giocatore devastante, combina forza fisica, ritmo e ottime qualità tecniche. Solitamente, i giocatori che arrivano in un nuovo campionato hanno bisogno di tempo per adattarsi, ma lui ha azzerato questa tempistica. I bravi giocatori sanno adattarsi rapidamente, e McTominay è uno di questi."
Se fosse il direttore sportivo del Napoli, consiglierebbe alla società di fare uno sforzo economico per trattenere Kvaratskhelia oppure è più importante mantenere l’equilibrio finanziario?
"Le società devono essere lungimiranti e mantenere un equilibrio tra l’aspetto tecnico e quello economico. Non si può indebitarsi per trattenere un giocatore, perché i calciatori sono di passaggio, mentre le società rimangono. Il Napoli e l’Atalanta sono esempi di club virtuosi che hanno dimostrato come si possa essere competitivi senza compromettere la stabilità economica. Un solo calciatore era insostituibile: Diego Armando Maradona. Per il resto, con un buon comparto scounting, si possono scovare talenti importanti. Per questo dico che, nonostante il georgiano sia forte, non bisogna andare oltre certe cifre e stravolgere il proprio business model, perché i calciatori si sostituiscono, mentre i club rischiano di fallire. Il calcio va avanti e produce sempre nuovi campioni. L’importante è che le società facciano passi ponderati e sostenibili."
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