Quanto è complicato gestire una squadra durante le festività natalizie, considerando che ci sono partite importanti e il calciomercato in corso? "È un periodo delicato. Le giornate festive e i periodi di sosta generano ansia, soprattutto per la gestione degli orari e dei ritmi di allenamento. Spesso, ad esempio, la previsione del viaggio post-partita o il biglietto aereo diventano distrazioni per i giocatori. Il nostro compito, come staff tecnico, è creare la giusta tensione: possiamo farlo con modifiche agli orari o allenamenti aggiuntivi, ricordando sempre che la partita viene prima di tutto. In Italia, giocare durante le festività è una novità recente, e sta cambiando le abitudini sia dei calciatori che degli staff."
Passando al Napoli, nelle ultime gare abbiamo visto un leggero calo di rendimento da parte di McTominay... “Credo che sia normale, vista l’intensità delle sue prestazioni precedenti. Il livello delle sue prestazioni è stato talmente alto che una flessione era prevedibile. Ogni giocatore, anche il più costante, attraversa momenti di calo per ragioni diverse. Detto questo, McTominay rimane un elemento fondamentale per il Napoli: dà sicurezza ai compagni ed è sempre un pericolo per gli avversari. La sua flessione, però, potrebbe essere un campanello d’allarme per il mercato: il Napoli dovrebbe valutare se ha alternative valide a centrocampo per far fronte a eventuali cali di forma dei titolari. Anzi, credo che il Napoli stia già lavorando per mettere a disposizione di Conte un vice dello scozzese."
A proposito di mercato, si è parlato di un possibile scambio tra Raspadori e Pellegrini. Crede che possa essere un’operazione fattibile? "Dal punto di vista tecnico, è uno scambio che ha senso. Pellegrini è un giocatore di qualità, capace di fornire l’ultimo passaggio, e potrebbe dare al Napoli una soluzione diversa a centrocampo o sulla trequarti, specialmente contro squadre più chiuse. Raspadori, invece, potrebbe trovare un ambiente ideale alla Roma, dove avrebbe più spazio per esprimersi. Tuttavia, operazioni di questo tipo non sono semplici: bisogna considerare costi, ingaggi e l’imprevedibilità del mercato, soprattutto quello di gennaio. Pellegrini ha le caratteristiche giuste per arricchire il centrocampo del Napoli. Potrebbe colmare alcune lacune in termini di creatività e capacità di legare il gioco. Inoltre, dal punto di vista strategico, cedere Raspadori alla Roma, che al momento non è una diretta concorrente per il titolo, non rappresenterebbe un rischio immediato per il Napoli. Naturalmente, tutto dipende dagli incastri di mercato, che spesso sfuggono a logiche razionali."
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