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MILAN, ITALY - OCTOBER 29: Romelu Lukaku of SSC Napoli celebrates after scoring the opening goal during the Serie A match between AC Milan and SSC Napoli at Stadio Giuseppe Meazza on October 29, 2024 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
Andrea Di Caro, vicedirettore della Gazzetta dello Sport, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Capri Nel corso di ‘Bordocampo – II Tempo. Tra i tanti temi toccati non manca qualche considerazione su Lukaku e sui traguardi che può raggiungere il Napoli di Antonio Conte. Di seguito quanto dichiarato.
Un bilancio sulla stagione fin qui: “Io resto positivo in merito all’annata del Napoli, che è lì nel gruppone, a due punti dalla prima, ed è stato primo fino a ieri. E’ in quella manciata di punti per lottare con le altre e per me significa che il Napoli è tornato. C’è un bicchiere mezzo pieno che si può guardare nel Napoli: la consistenza. La Lazio vince con una rete bellissima, un pallone messo sotto al sette. Pur non avendo ancora visto né il miglior Kvara né il miglior Lukaku il Napoli è lì. La solidità già c’è, se riescono a essere decisivi i calciatori di maggior qualità là davanti non si può che essere positivi”.
Con questo Lukaku, però, si fa fatica a competere per lo Scudetto. “Per vincere lo Scudetto devono succedere due cose: o che le squadre molto forti steccano, e questo non sta succedendo, oppure avere dei grandi protagonisti che danno quel quid in più, come Kvara e Osimhen nell’annata dello Scudetto. Quest’anno cavalcate trionfali non si possono fare perché stanno tutte lì. Bisogna avere l’esplosione di qualcosa o di qualcuno. Io ho paura che il Lukaku devastante che s’è visto anni fa con Conte all’Inter non ci sia più. E quindi che bisognerà sfruttare sì Lukaku, ma anche trovare alternative. E dunque dico che ritrovare uno Kvara ancor più decisivo sia necessario. Oppure devi rimanere lì attaccato, vedere che succede e pensare, come dice Conte, a costruire, a tracciare quel solco, a cambiare ciò che non va”.
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