Ranieri secondo lei é un normalizzatore?
“Sicuramente nel senso positivo del termine si, é un normalizzatore. Nel cercare di mettere le pezze, come si dice a Roma, in uno spogliatoio così complicato, ci voleva un uomo d’esperienza e lui lo è. Comunque è un’esperienza molto ardua perché all’inizio la Roma era stata sopravvalutata, si pensava di poter lottare per la Champions, ma poi i risultati hanno dimostrato altro. Ora vanno messe le cose apposto, va portata là barca in un mare più tranquillo. Perciò hanno chiamato Ranieri, sicuramente, perché é un romano, romanista, quindi sicuramente può portare tranquillità. Riguardo al futuro non si sa. Forse potrà continuare”
Secondo lei quella di Ranieri é stata una scelta di pancia?
“É stata una decisione di pancia, assolutamente. Infatti, se si fosse messo a ragionare avrebbe pensato a chi glielo faceva fare. Poi dipende anche che cosa gli chiediamo a Ranieri. Sicuramente per il momento é stato chiamato per tranquillizzare l’ambiente. In ogni caso le scelte erano due, o chiamare De Rossi o Ranieri. Con De Rossi sicuramente i Friedkin hanno deciso di non fare un passo indietro dopo quanto successo”
Un commento sul fatto che Ranieri e i Fridkin si siano incontrati a Londra per parlare?
“Questo distacco rientra nel loro modello. All’inizio mi piaceva, parlavano poco, sembrava che facessero solo i presidenti. Poi loro hanno continuato questo distacco, dalla piazza di Roma, ma anche del club e questo non mi è piaciuto più. Infatti, anche per questo a Roma non si sentono ben accetti, soprattutto ora. Quindi credo che incontrarsi con Ranieri a Londra sia stata una scelta congeniale. A Roma ci sarebbero stati migliaia di persone perché tutti sanno tutto. Poi, i Friedkin vivono a Londra, Londra é la seconda casa per Ranieri. Io la leggo più una questione di comodo. In ogni caso, da qui in poi si capirà se ci sarà un cambio di marcia. Sicuramente, io credo che finché non avremo notizie sullo stadio staremo in questa condizione di incertezza”
Ci sono dei parallelismi tra la stagione del Napoli dell’anno scorso e quella della Roma di quest’anno?
“No, sui parallelismi no, ma ci sono delle cose in comune, perché tutto nasce dalla proprietà. Tuttavia, sono due proprietà assolutamente diverse. De Laurentiis é un interventista, passa molto tempo a contatto con la squadra, é sempre presente in ogni scelta. I Friedkin magari decidono loro, ma sono sempre lontani. Poi sono due priorità che hanno molto a che fare con l’America. Quindi sicuramente hanno delle cose in comune. Sulla scelta dell’allenatore va fatto un discorso a parte. L’allenatore a volte ti accorgi che non rappresenta il tuo ideale, non rentra nella tua idea. In ogni caso, ora sarà difficile per la Roma perché le stagioni che iniziano così spesso non finiscono bene, io mi auguro che possano cambiare le cose”
Che partita si aspetta sarà Napoli-Roma?
“Ranieri cercherà di mettere insieme i cocci, come si dice a Roma. Sicuramente i punti di partenza sono opposti. Il lavoro di Conte sta già iniziando a dare i suoi frutti, mentre Ranieri avrà poco tempo a disposizione”
Secondo lei il Napoli potrà arrivare fino in fondo?
“Io penso che molte squadre, tra cui il Napoli, possono ambire a primeggiare. Si vede un equilibrio che mancava da 20 anni. Sembra di essere tornati agli anni 2000. Il Napoli può arrivare fino in fondo, come anche l’Inter. Non trascuriamo la Juve, che é stata rinnovata completamente”
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