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interviste

Lucchesi: “Il Napoli è partito bene, ma il match con l’Empoli nasconde insidie”

Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 
A 1 Station Radio è intervenuto il direttore sportivo del Taranto ed ex Empoli

A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Fabrizio Lucchesi, direttore sportivo del Taranto ed ex Empoli. Di seguito, un estratto dell'intervista.

Sull’Italia di Spalletti?

“Devo dire che mi sta convincendo, ma in generale sta convincendo un po’ tutti. Purtroppo l’esclusione dell’Europeo aveva lasciato tutti con la bocca amara e portato a giudizi affrettati. Spalletti, invece, è ripartito da zero e proprio questo può rappresentare un grande vantaggio per lui. Infatti, ci sono diversi giocatori giovani che lui può plasmare e sappiamo quanto Spalletti sia bravo a formare i giocatori. Sicuramente, Spalletti è uno dei migliori allenatori in circolazione. Perciò può fare molto bene”.

Per lei ci sono troppe partite?

“Questo è un modello che ho visto man mano delinearsi a partire degli anni 90. I campionati, le squadre, hanno deciso di andare sempre più in contro alle televisioni per creare un maggior spettacolo. Sicuramente con i diritti televisivi, poi, ci sono più soldi e le società. Così a partire dagli anni 90 si sono giocate sempre più partite. Le misure percorse a grande intensità sono raddoppiate, quindi gli scontri fisici poi sono diventati sempre più devastanti per i giocatori. Tutto questo avvantaggia, però, solo i grandi club, che avendo più soldi, riescono a gestire maggiormente la rosa, potendo costruire anche una seconda rosa parallela alla prima. Quindi, si è fatto per lo spettacolo, ma poi si è creato tutto il contrario”.

Sull’esperienza di Spalletti all’Empoli?

“Spalletti finì la sua carriera da giocatore con l’Empoli. Così, dopo il ritiro lo chiamammo ad allenare la squadra. Il primo anno gli assegnammo le primavere e fece molto bene. Spalletti è geniale, ha dei colpi incredibili, ma anche molto vigile, é sempre allerto, attento, possiamo dire toscano. Tutto questo, poi, lo porta ad essere un grande allenatore e ad ottenere grandi risultati”.


L’anno scorso dopo la vittoria dello scudetto con Spalletti il Napoli ha faticato, perché secondo lei?

“Vincere aiuta a vincere, è una frase fatta, ma io ci credo. Tuttavia, ripetersi in piazze in cui non si vince spesso é molto difficile. La squadra si rilassa, é come se si raggiungesse la vetta e quindi dopo c’è un tracollo. Invece, per le squadre del Nord, le milanesi e la Juve, é diverso perché sono abituati alla vittoria. Per questo la squadra va rifondata, subito dopo aver vinto. Poi quando si rifonda bene e si prende anche un signor allenatore si primeggia, magari non si vince, ma si primeggia”.

A cosa può ambire il Napoli?

“Il Napoli è partito molto bene, ma non pensiamo di aver risolto i problemi. Il Napoli sicuramente sarà lì a primeggiare, ma bisogna rimanere con i piedi per terra. Bisogna prima a raggiungere l’obiettivo stagionale, che consiste nella qualificazione alla Champions League e poi si vedrà. Non bisogna credere di aver già vinto, anche perché così facendo si disperderebbero troppe energie inutilmente”.

La partita contro l’Empoli può nascondere due insidie: l’orario e il rientro dei giocatori dalle Nazionali?

“Riguardo l’orario, ormai é inserito nel calendario da qualche campionato. Bisogna abituarsi a questi modelli, che vengono creati sempre per andare in contro alle televisioni. Sulle Nazionali non ci sono regole, a volte i giocatori tornano carichi a mille, altre volte tornano scarichi. Sono sempre partite con tante incognite quelle dopo le Nazionali. I valori si possono anche annullare”.

Sulla Juve?

“La Juve deve trovare un passo di continuità e di risultati. Troppo velocemente è stata celebrata come la nuova favorita del campionato. Quando le squadre vengono rifondate, ci vuole sempre un po’ di tempo per trovare il nuovo assetto. Motta deve trovare delle soluzioni per raggiungere un passo diverso perché all’inizio le cose sembravano in discesa, ma ora sembrano un po’ più complicate. Inoltre, adesso la Juve dovrà affrontare tante partite in pochi giorni, vediamo come giocheranno”.