Sulla situazione in casa Roma e Juric
—“Esonero De Rossi? Dall’inizio, ho avuto la sensazione che non fosse una squadra per primeggiare. Vedo questa decisione molto incoerente: che colpa può avere l’allenatore, in quattro giornate, dopo la sosta delle nazionali? Soprattutto, poi, dopo quello che ha fatto l’anno scorso: una vera ancora di salvezza. Fai tre anni di contratto e dopo quattro partite lo esoneri? O è successo qualcosa che non sappiamo, oppure non è una decisione comprensibile, dal punto di vista delle dinamiche sportive. Sono assolutamente in disaccordo, ma evidentemente il management della Roma ha dati diversi. Juric? Un allenatore preparato, che ha sempre lavorato. Ha una sua logica. Ha un contratto di sette mesi, è un allenatore di passaggio evidentemente. Certe scelte, di solito, fanno fatica ad esistere: quando l’allenatore ha una data di scadenza, fa fatica a prendere in mano la squadra. Fatto sta che ho fatica a capire il valore della rosa. La Roma ha fatto una scelta strategica diversa: dacché si pagava tanto gli ingaggi degli svincolati, oggi si proiettano certi fondi per gli investimenti. Ora, c’è da vedere se questi sono validi, e se i giocatori sono all’altezza di quel che sono stati valutati. Ecco perché De Rossi non poteva essere esonerato dopo quattro giornate. Io simpatizzo per la Roma, a me dispiace, vedo un passo indietro”.
Su Fonseca e il Milan
—“La panacea a tutti i mali è la vittoria. Non so se al Milan basterà, c’è un’insoddisfazione latente. Dietro la scelta dell’allenatore è sempre soggettiva. Da quelle parti c’è confusione, e non fa mai bene”.
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