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interviste

Lo Monaco: “Giocatori secondi responsabili dopo ADL. Ecco di cosa c’è bisogno”

Tony Sarnataro
Tony Sarnataro Giornalista 
A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto il dirigente sportivo

A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Pietro Lo Monaco, dirigente sportivo ed ex direttore generale del Genoa. A seguire le sue principali parole.

Le parole di Lo Monaco

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“Se i calciatori devono fare un mea culpa? Forse sono i secondi responsabili dopo il presidente del Napoli. Gli allenatori cercano di metterli in campo al di là degli eventuali errori che vanno a commettere e al di là dei rendimenti dei tecnici, sia il primo che il secondo, sono i calciatori che vanno in campo. Quel disfacimento iniziale, distruggendo tutto quello che si era costruito, ha portato ad una deresponsabilizzazione dei giocatori. La società gli ha dato un colpevole, ora l’allenatore, ora la società. Invece chi va in campo sono loro e sono destinatari del rendimento poco felice del Napoli". 

Sui giocatori

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"Anni fa avevo un presidente, ero sul finire di carriera che giocavo. Aveva la convinzione che nel calcio si doveva solo correre. Faceva partire la squadra in ritiro solo con il preparatore atletico, l’allenatore lo prendeva dopo il ritiro perché secondo lui disturbava. Dico questo perché quando non si ha la conoscenza della materia, si fanno casini. Se io penso di poter fare a meno di tutte le componenti come il direttore, etc, quello è l’inizio della fine. Credo che nella storia si sia vista raramente la distruzione così veloce di un giocattolo del genere. Il Napoli dopo la vittoria dello scudetto aveva una grande prospettiva. Continua imperterrito, dagli un microfono e lui impazzisce. Si nasconde dietro una gestione amministrativa perfetta, tanto di cappello, ma gli utili prodotti non sono serviti per migliorare la struttura del Napoli, ma per altre cose".

Sugli errori

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Lo Monaco continua: "Il Napoli non è stato pensato al Napoli, ma ad altre cose. Da addetto ai lavori che seguiva simpaticamente il Napoli, fa male vederlo distruggere in così poco tempo. Ora il Napoli langue in una posizione di classifica e questa sarebbe l’ultima cosa, ma continua la confusione totale. Avrò speso dei soldi a gennaio, ma il difensore centrale? Non è stato tamponato laddove c’era il problema. Tutto quello che sta succedendo non è altro che il frutto di determinati comportamenti e modi di pensare e chi ci rimette è il Napoli.  Quando molti danno la colpa a Spalletti, vi dico che in una conferenza il presidente dice di non capire di calcio e poi dichiara di essere andato dall’allenatore a dirgli che avesse sbagliato tutto nella formazione. Il buttare fumo anche sul discorso del centro sportivo parlando di 30 ettari, ma sai quanti sono 30 ettari? Non ci fai un centro sportivo, ma 5. Parli del centro sportivo del Manchester City, ma ci sei mai stato? Hanno fatto una manovra araba, una distesa di campi. In tutto questo tempo ci sono stati gli utili, perché il Napoli non è stato dotato di una struttura anche per il settore giovanile. Se fra qualche mese ti sfrattano da lì non hai il tempo di fare un centro sportivo nuovo".


Sulla classifica

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"Il Napoli nono in classifica? Posare le armi a metà campionato è veramente incredibile, non si può sopportare. Ora il Napoli è un po’ attardato, ma il Napoli l’obiettivo ce l’ha e deve lottare per entrare tra i primi quattro. Andare a pensare all’anno prossimo con un quarto posto da raggiungere, con gli ottavi di Champions League ancora da giocare, è da pazzi. Per la prossima stagione? I risultati parlano chiaro, parla chiaro anche l’assunzione di colpa fatta dalla società. Se continua a fare così, difficilmente i professionisti di spessore verranno a Napoli, un allenatore di spessore non condividerebbe mai la panchina con De Laurentiis. Non me ne voglia Mazzarri o chi per lui, il Napoli si è ritagliato un posto tra le prime in Europa e deve avere una struttura tecnica di livello per continuare ad essere tra i primi posti europei. Non intendo solo l’allenatore, ma uno staff di spessore. L’obiettivo della società deve essere quello di individuare i profili giusti e di livello che - chiude Lo Monaco - possono far ripartire il Napoli”.


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