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interviste
(Getty Images)
Pietro Lo Monaco. dirigente, è intervenuto a Marte Sport Live, condotto da Francesco Marciano, su Radio Marte, sui temi attuali in casa azzurra e del calcio italiano. A seguire le sue principali parole.
"Il ko del Napoli contro la Lazio? Una premessa è d'obbligo. La comunicazione è cambiata, si parla continuamente e ogni argomento crea pressione. La gara con la Lazio va analizzata, il Napoli ha perso sul campo ma il contorno, solo perché originato da una sconfitta che crea pessimismo, è qualcosa che non deve esistere. Parliamo sempre della squadra campione d'Italia, che ha iniziato con due vittorie consecutive e poi ha perso inaspettatamente. Ho sentito, poi, molte argomentazioni sulla preparazione atletica. Secondo alcuni la preparazione sarebbe stata mirata per correre fino alla fine, magari all'inizio si riempie il serbatoio per attingere durante la stagione: perciò, quella che dovrebbe mancare è la brillantezza, invece da quello che ho visto sabato il Napoli è crollato psicologicamente. A mio parere si sta cercando di apportare qualche modifica all'impalcatura tattica che crea qualche disappunto nei giocatori, che magari sono poco adattabili ai cambiamenti".
"Peraltro parliamo di una squadra che ha vinto dopo 33 anni, e lo ha fatto dominando. E allora dico: perché cambiare? Contro la Lazio ho visto snaturare Lobotka ed Anguissa, il primo è un coordinatore del gioco, se gli riduci il campo d'azione la prestazione ne risente. Se Anguissa è abituato a giocare in verticale, lo snaturi. Il Napoli gioca a memoria, toccarlo sarebbe delittuoso. Ora ci vuole equilibrio, i giocatori sono forti e Lindstrom e Cajuste possono solo migliorare, il secondo lo vedo come alternativa ad Anguissa. Bisogna vedere ora la scommessa Natan, un po' rischiosa forse, mi auguro che il ragazzo dimostri di essere un nuovo Kim. Che poi, si dà sempre la colpa alla difesa se si subisce un gol o si prendono cinque ripartenze: in realtà è tutto l'atteggiamento della squadra in fase di non possesso ad essere sbagliato, la difesa è solo il terminale della corsa".
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