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Lo Monaco: “Il vero dramma a Napoli è stato uno soltanto, vi spiego. Su Lindstrom…”

Lo Monaco napoli
A Radio Crc è intervenuto il noto dirigente soffermandosi sul momento del Napoli
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

A Radio Crc è intervenuto Pietro Lo Monaco, dirigente, soffermandosi sul momento del Napoli.

“Juric l’ho avuto a Palermo con Gasperini allenatore, lui faceva il secondo, ma in qualche modo era un po' un clone di Gasperini. Da lui ha ereditato il modo di tenere in campo la squadra, poi chiaramente ognuno ha le sue specificità, ma la scuola è quella. Dalle squadre di Juric non dovete mai aspettarvi spettacolarità, ma certamente grande efficacia. Le sue squadre sono sempre aggressive e quindi da temere. Calzona ha riacceso una macchina che nel suo dna aveva un modo specifico di stare in campo. Il Napoli, al di là di Calzona, ha ritrovato Osimhen, fortuna che il suo predecessore non ha avuto. Con Osimhen in campo anche il rendimento di Kvaratskhelia è aumentato e non solo il suo. Il Napoli concede ancora troppo, ma ha iniziato a giocare diversamente. 

Non è inspiegabile ciò che è accaduto a Napoli, il vero dramma è stata la scelta degli allenatori, non in sintonia con la squadra. Garcia e Mazzarri non hanno inciso, anche se va detto che Mazzarri ha giocato quasi sempre senza Osimhen, mi auguro che questa annata sia d’insegnamento per non ricadere in questi errori. Nelle squadre organizzate a marzo si fa il lavoro di verifica per quanto fatto durante l’anno mentre aprile e maggio sono i mesi della concretizzazione per non arrivare ad inizio mercato senza idee. Peso che il Napoli si sta già organizzando perché sa perfettamente che ha bisogno di un difensore centrale. 


Quando la proprietà dice di aver sbagliato credo abbia capito anche che servirà un dirigente che possa ricoprire il ruolo di direttore sportivo. Si è voluto far passare il ruolo dello scouting come fondamentale, ma non è così perché lo scouting agisce secondo le direttive del ds. Lindstrom è nato trequartista, poi nell'Eintracht ha giocato trequartista, punta centrale, attaccante esterno di sinistra tante volte e anche mezzala, ma mai esterno destro. Non può giocare in quel ruolo perché non ha profondità d'azione, tende a venire all'interno del campo, ha grande tecnica, ma se gioca a destra non può entrare". 

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