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Fabregas in conferenza: “Abbiamo giocato meglio per 60′. Lobotka? Un fuoriclasse!”
Cesc Fabregas, allenatore del Como, ha tenuto la consueta conferenza stampa post partita al termine con il Napoli, gara valevole per la 7ª giornata di Serie A perduta con il risultato di 3-1.
"Cosa ci è mancato nel secondo tempo? Abbiamo giocato meglio del Napoli per 60'. Purtroppo, ci sono mancate tante cose. Innanzitutto, non capire in che momento della partita ci troviamo: molteplici rimesse laterali le abbiamo sfruttate male, l'ennesimo rigore... Dopo il 2-1, il Napoli ha trovato fiducia. Inoltre, i calciatori fanno fatica a fare la differenza. Il gruppo è giovane e deve imparare e capire e, dopodiché, gestire partita. Nonostante ciò, la strada è quella giusta. Lobotka? Un giocatore superlativo. Calciatori come lui mi fanno impazzire: potrei giocare con undici calciatori come lui. Il mio piano si basava sul bloccare lui, Nico ha lavorato benissimo in questo senso, ma appena lo lasci un secondo, offre prestazioni come quelle di stasera: è un fuoriclasse! Come riesco a trasferire la mia esperienza? Il mio modo di allenare si basa sul lavoro. Siamo in un mondo in cui ti giudicano in base ai risultati. Sono fortunato ad essere in una società che mi ha dato piena libertà nel progetto: abbiamo bisogno di tempo. Nove calciatori sono arrivati alla fine del mercato, altri hanno bisogno di adattamento... L'importante sta nel non mollare. Ci manca anche esperienza, ma non ha senso cambiare. Per fare un esempio, quando ho cominciato a giocare nel Barcellona, l'idea di calcio era già quella di oggi: calciatori di 17/18/19 anni che giocano titolari. Se oggi perdiamo 3-1 e cambiamo, crolla tutto il nostro progetto. Se non arrivano i risultati, la colpa è principalmente mia.
Differenze tra primo e secondo tempo? Sicuramente il pressing, ciò che abbiamo fatto bene per 60'. Purtroppo, le energie sprecate non ci permettono di essere precisi quando arriviamo negli ultimi metri di campo. Una squadra, per essere perfetta, ha bisogno di tempo: dobbiamo lavorare, lavorare e lavorare! Non mi fate complimenti che abbiamo perso! Non mi piace riceverli quando perdiamo (ride, ndr). Nico Paz? Giocatore speciale. Oltre che dal punto di vista tecnico, è preparato fisicamente, cosa non scontata per la sua età. Questo aspetto mi ha dato fiducia. Credevo di poterlo inserire tra i titolari entro tre mesi, invece, una volta vista la differenza che faceva in campo, gli ho dato continuità. E questo è un altro suo pregio: la continuità, annessa alla personalità. Quella che hanno calciatori come Lobotka, per intenderci. A tal proposito, seppur troviamo belle giocate, ci mancano calciatori che fanno la differenza: basti guardare Neres quando subentra in campo. Cosa ho detto a Conte? Ci siamo fatti i complimenti a vicenda. Mi piace sempre imparare da un allenatore più forte. È importante anche per il mio futuro imparare a gestire gli aspetti del campo. In queste partite, se tu sei bravo, puoi vincere, ma lui aspetta sempre l'errore dell'avversario per fare del male. Stadio Maradona? Non ci ho mai giocato da calciatore, ma sono contento di esserci passato da allenatore".
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