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Conte in conferenza: “Mi prendo le responsabilità di questa brutta figura, noi arrendevoli”
Antonio Conte, allenatore del Napoli, terrà a breve la consueta conferenza post partita al termine della sfida con l'Hellas Verona, gara valevole per la 1ª giornata del campionato di Serie A.
"Ripetitività nella manovra? Io penso che, da un punto di vista di analisi tattica, la partita si divida in due tempi: nel primo la squadra in lungo e largo, il nostro portiere non ha fatto una parata. È ovvio che, quando incontri una squadra che difende basso, è difficile occasioni. Tuttavia noi ne abbiamo avute, ma non le abbiamo sfruttate. Per il primo tempo ero abbastanza soddisfatto, non avevamo concesso niente. Nel secondo, purtroppo, la partita è cambiata totalmente. Siamo entrati con un atteggiamento un po' più soft: nel giro di sette minuti abbiamo concesso sette palle gol. C'è stata confusione. Ho cercato di risolverla in maniera arruffona. Abbiamo subito un gol particolare, uno in cui loro hanno vinto un contrasto per poi andare in porta. Ciò su cui dobbiamo riflettere è l'arrendevolezza che abbiamo mostrato alla prima difficoltà. Questa è la cosa più brutta che mi porto dalla partita di oggi: ci siamo squagliati come neve al sole. Questo aspetto è grave. Non è un discorso tattico, ma mentali, ad essi hanno bisogno di un processo e di tanto lavoro. C'è solo da chiedere scusa, umilmente scusa, ad un popolo napoletano che ci dimostra affetto, entusiasmo e non possiamo ripagarli in questo modo. Mi prendo tutte le responsabilità di questa brutta figura.
Kvara? Pronti, via, ha avuto un colpo da dietro che gli ha preso la zona cervicale. È un colpo che si è portato per un po', fin quando non ha chiesto la sostituzione. Adesso, fortunatamente, sta abbastanza bene. Paura da parte della squadra? Ma che spiegazione vi devo dare?! Bisogna fare attenzione a ciò che dico. Io non parlo per dare fiato alle trombe! Chi mi conosce, lo sa. Io ho parlato di grande difficoltà. Se poi voi non misurate le parole che dico oppure pensate che io sfugga alle domande, vi sbagliate. Oggi c'è da vergognarsi, ed io in primis mi devo vergognare, essendo l'allenatore. Però non posso ripetere ciò che ho detto ieri, perché altrimenti finite per mancarmi di rispetto. Oggi mi concentro sul fatto che mi vergogno di dire ciò che è successo. Poche volte mi sono trovato in una situazione del genere, sia da allenatore che da calciatore. Napoli è una piazza che merita rispetto, per l'entusiasmo e la voglia che ci mettono. Questa situazione mi rattrista, il mio cuore sta sanguinando, ma mi auguro che qualche sanguinamento ce l'abbia anche qualche calciatore. Perché, se dopo una sconfitta del genere, si ride e si va avanti, significa che non sto trasmettendo i valori giusti e, di conseguenza, c'è qualche malato nel gruppo squadra".
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