Sconfitta che modera l'entusiasmo? Voi dovete sapere che odio dire cose che non penso realmente: dirò sempre la verità, che piaccia o meno. Noi siamo qui per lavorare, per cercare di costruire qualcosa. Io sono chiamato per "ricostruire" una situazione, che significa "porre delle basi". Se questo porta un buon inizio, allora ribadisco la mia filosofia: ci vuole lavoro, oltre che calma! A volte sento dire che 8/11 di questa squadra ha vinto lo Scudetto due anni, ma l'anno scorso, con 10/11 dello Scudetto, siamo arrivati decimi! Queste sconfitte non devono demoralizzarci, ma farci capire che dobbiamo andare avanti per la nostra strada. Quando perdi, come oggi, contro una squadra più forte, una squadra meglio strutturata, alzi la mano e lo accetti. Noi abbiamo voglia di compiere un bel percorso, di lavorare. Non bisogna guardare, però, agli eccessi. Da oggi, viene fuori una verità: l'Atalanta è più forte di noi. Questo non significa che non possiamo diventare, a fine anno, più forti di loro, ma allo stesso attuale delle cose, sono sopra di noi.
Un aggettivo per il Napoli di oggi? Genereso. I ragazzi hanno cercato di contrastare una squadra forte fisicamente, oltre che tecnicamente, provando ad attuare pressione in modo importante. La differenza si è vista nella fase finale: loro sono stati chirurgici, mentre a noi è mancata precisione negli ultimi metri. In alcune situazioni, potevamo fare meglio, sia in fase offensiva e difensiva. Non mi sento di dire niente ai ragazzi, perché hanno dato tutto.
Risultato che può portare a contraccolpi psicologi? Li più tenere soltanto chi è fuori dalla realtà, chi dà giudizi, chi fa considerazioni esterne. Noi che siamo dentro l'ambiente, che contraccolpi dobbiamo avere? La sconfitta esiste e va accettata, soprattutto quando arriva contro una squadra più forte. Sta a noi compiere, adesso, giuste analisi: l'unico cosa che posso fare, in questo momento, è di dire la verità e di essere sempre reale. Domenica ci attende una squadra più forte. Cosa facciamo? Andiamo, scendiamo in campo e ci misuriamo con loro. Senza un percorso e pensando che tutti si risolva in un nonnulla, non si è realistici. Adesso andiamo avanti per il nostro cammino consapevoli del fatto che non eravamo dei fenomeni prima e non lo siamo meno del dovuto dopo la gara di oggi".
© RIPRODUZIONE RISERVATA