Difficoltà offensiva? Dobbiamo andare in avanti con più convinzione, con la voglia di spaccare la porta. Lukaku? Sono contento per lui: è un buono, forse fin troppo (ride, ndr.). Forse sente tante responsabilità nei confronti miei, dei tifosi ma lui deve prendersi unicamente le sue responsabilità. Le mie, me le prendo io. Oggi ha anche fatto gol e spero che lo aiuta a ritrovare l'autostima: abbiamo bisogno di lui da qui fino a fine stagione. Sono contento dell'apporto dato da chi è subentrato dalla panchina, a dimostrazione che sono tutti importanti e che devono sempre esser pronti all'evenienza.
Difficoltà negli ultimi 15 minuti dovuti alle pressioni? La pressione dovevamo sentirla dal primo minuto. Ogni partita è uno stimolo a migliorare: il risultato è una conseguenza dei miglioramenti e dei passi in avanti fatti. Sicuramente sul finale un po' di ansia è venuta, anche perché ci hanno fatto spaventare su punizione dove abbiamo concesso loro l'unica palla gol. Sono step di crescita, li stiamo facendo tutti insieme. Dobbiamo pensare con una unica testa: il bene del Napoli viene davanti a tutti e i ragazzi sono ricettivi, bravi e hanno voglia di crescere. La posizione di classifica della Roma è anomala: in altre situazioni, sarebbe stata una partita più equilibrata. Quelli di oggi sono tre punti che ci faranno passare una bella settimana.
Quanto è importante stare sopra a squadre come Inter, Atalanta e Juventus? Al di là di tutto, è importante perché ci dimostra che il lavoro che stiamo facendo sta pagando. Prima della partita, davanti a noi, c'erano due squadre di cui la prima ha vinto il campionato a mani basse e l'altra ha battuto un Bayer Leverkusen imbattuto in finale di Europa League. Sono due squadre strutturate e costruite nel tempo. Detto questo, bisogna guardare a noi: dobbiamo lavorare in maniera seria, pensando di avere un'unica testa, perché dobbiamo andare nella stessa direzione".
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