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Lindstrom, l’ex tecnico: “Ecco cosa faceva in allenamento. Vi svelo il suo ruolo”

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Niels Frederiksen, allenatore del Brondby, ha parlato del nuovo calciatore del Napoli che ha allenato per due anni
Giovanni Montuori

Niels Frederiksen, tecnico del Brondby, ha parlato ai microfoni di Diretta.it soffermando su Lindstrom che ha allenato per due anni.

Frederiksen racconta Lindstrom

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“All’inizio io e il mio staff notammo in lui una certa difficoltà a prendere il ritmo di gioco della prima squadra, e infatti nei primi sei mesi giocò pochissimo. Poi, all’improvviso ci fu un miglioramento. Iniziò ad avere un impatto importante sul gioco, su tutto notai che prendeva decisioni in modo molto veloce e da quel momento divenne un titolare inamovibile. Di lui amavo la velocità e la possibilità di giocare in qualsiasi posizione dietro la punta. E sebbene la sua irruzione in prima squadra non fu immediata, poi sarebbe diventato essenziale giocando da mezzapunta. Con noi da trequartista centrale non solo generava gioco ma si faceva vedere spesso entrando dalla seconda linea. La sua intelligenza gli permetteva di anticipare i movimenti degli altri e di associarsi bene con l’attaccante centrale, cosa che potrà fare benissimo al Napoli. Avevo notato subito che era un ragazzo diverso dagli altri. Si era mostrato subito molto professionale, dando prova della sua enorme abnegazione negli allenamenti. Passare dalla Danimarca alla Germania è stato già di per sé uno step importante, e Jesper ha dimostrato di potersi integrare subito in una realtà principale del calcio europeo".


“Credo che per le caratteristiche che ha al Napoli verrà usato principalmente sulla fascia destra, dove può sfrecciare cercando il fondo e creare superiorità numerica. E credo che per gli azzurri si tratti di un ottimo acquisto. La sua velocità gli permette di sfondare facilmente sull'out, e viste le sue caratteristiche e il gioco del Napoli, nonché l'enorme concorrenza sul lato sinistro dell'attacco, mi viene da dire che sarebbe perfetto come ala destra in un 4-3-3 o in un 4-2-3-1, perché è anche capace di correre all'indietro e sacrificarsi per la squadra. È un ragazzo che ha sempre il sorriso sulle labbra e ha dentro di sé un'enorme gioia di vivere. Ma quando serve diventa anche molto serio e si trasforma in un professionista esemplare, che viene fuori nelle avversità. Aspetterò un po' di tempo perché ora sarà molto preso, ma gli scriverò presto per congratularmi con lui. L'esperienza al Napoli campione d'Italia e giocando la Champions League sarà qualcosa che lo stimolerà ai massimi livelli. Anche nei momenti difficili e quando aveva appena 18 anni l'ho visto allenarsi per migliorare e diventare titolare. Sono sicuro che l'avventura napoletana sarà un altro step in avanti per lui dal punto di vista mentale. E sono fiducioso che farà molto bene in azzurro". 

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