Commento sull’esordio di Spalletti in Nazionale?
“Due partite differenti. Con la Macedonia è stata una sfida difficile su un campo inadeguato a certi livelli. Per questo, Luciano era difficilmente giudicabile dopo la gara di Skopje. Nella partita di dieri, invece, abbiamo visto una Nazionale bella e veloce. Si è vista la sua mano. Penso, infine, che molti dei giovani visti a San Siro possano fare la differenza. Sono entrate molte forze fresche che, con grande entusiasmo, sono riusciti ad impattare decisivamente sulla gara. Mi riferisco a calciatori come Zaniolo e Frattesi, autori di una grande prestazione. L’Italia ha bisogno di cambiare rotta e qualificarsi al prossimo Europeo. Spalletti è, per questo, la garanzia migliore a cui affidarsi”.
Il tridente leggero può essere la soluzione per l’attacco della Nazionale?
“Immobile è, ad oggi, l’attaccante più prolifico. Tuttavia, giocare senza riferimenti può essere la soluzione ideale in alcune gare. Raspadori è bravo nel legare il gioco. Ciononostante, Immobile è un attaccante di sicuro valore. Un vero nove che non può essere discusso. Anche Retegui, inoltre, è un attaccante che in futuro potrà dire la sua”.
Perché Immobile non riesce ad esprimersi agli stessi livelli con cui si esibisce nella Lazio?
“La Nazionale è una maglia pesante. Non che Immobile non abbia la maturità per indossarla, la sua generosità è sempre stata lampante. Può aver risentito delle variazioni tattiche, o di una squadra che non sempre l’ha supportato. Quel che è certo è che Immobile è tra gli attaccanti più prolifici che abbiamo, e sono sicuro possa ancora fare la differenza”.
Nell’Italia di Spalletti manca un Jorginho o un Verratti?
“E’ un diverso play quello con cui abbiamo giocato ieri. Cristante e Locatelli hanno caratteristiche differenti. C’è una costruzione ed uno stile di gioco diverso, anche se Jorginho e Verratti sono calciatori di profilo internazionale. Spetterà a Spalletti testare la determinazione dei due giocatori”.
Con la partenza di Kim e l’arrivo di Natan crede che il Napoli si sia indebolito?
“È innegabile. Kim, come sta dimostrando al Bayern già nelle prime partite, è un difensore davvero difficile da sostituire. Con il suo modo di difendere a campo aperto, e di accettare l’uno contro uno, mi ricorda molto Chiellini. Un marcatore eccellente. A Natan non andrà chiesto tutto subito, gli andrà concesso il giusto periodo di ambientamento”.
Elmas giocatore che può fare la differenza anche dalla panchina?
“Elmas, per me, è stato determinante la scorsa stagione, seppur da dodicesimo uomo. La sua duttilità gli consentiva di essere tra i giocatori più apprezzati da Spalletti. Sono sicuro che anche in questa stagione potrà rivelarsi patrimonio del club e risorsa della squadra. Impiego già a Genova? Credo che potremmo vederlo in campo al Marassi”.
Qual è la squadra più completa quest’anno?
“L’Inter ed il Milan si sono rafforzate molto, soprattutto nell’undici titolare. Sono le squadre, assieme al Napoli, che vedo più avanti rispetto alle rivali. Inter, Milan e Napoli godono anche di una panchina di qualità. Un aspetto, questo, determinante quando il calendario si fa fitto di impegni, tra coppe e campionato”.
Come legge il minore coinvolgimento di Lobotka nella manovra?
“Quando arriva un allenatore nuovo ci sono dei cambiamenti. Arrivare dopo un tecnico vincente come Spalletti, inoltre, credo sia molto complesso. Ogni allenatore si distingue per una propria metodologia, e per questo va rispettato. A Garcia andrà concesso tempo per trovare il giusto equilibro con le sue idee di gioco, anche se saranno i risultati ad essere determinanti”.
Cosa fa oggi Davide Lanzafame?
“Vivo a Torino ed ho la fortuna di allenare una squadra di Eccellenza per poter conoscere meglio questo nuovo mondo”.
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