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interviste
BARCELONA, SPAIN - MARCH 12: Francesco Calzona, Head Coach of SSC Napoli, looks on prior to the UEFA Champions League 2023/24 round of 16 second leg match between FC Barcelona and SSC Napoli at Estadi Olimpic Lluis Companys on March 12, 2024 in Barcelona, Spain. (Photo by Eric Alonso/Getty Images)
A 1 Station Radio è intervenuto l’avvocato Domenico La Marca. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Napoli-Atalanta – “Mancano ancora nove partite alla fine del campionato e l’Atalanta rappresenta uno spartiacque della stagione, visto che si tratta di uno scontro diretto contro una compagine che avrà un mese ricco di impegni, in quanto sarà attesa dalle sfide in coppa Italia e dal doppio incontro con il Liverpool e quindi dovrà gestire le risorse a disposizione, mentre gli azzurri potranno contare sino a fine stagione sulla settimana tipo. Pertanto, l’ambiente si deve augurare di trovare una squadra concentrata e Calzona dovrà essere bravo ad isolare i suoi ragazzi dalle tante voci di mercato che si sono succedute in questi giorni di sosta".
Attaccanti accostati al Napoli – “Sono tanti i nomi accostati al Napoli e molto dipenderà anche dal tecnico che guiderà la squadra la prossima stagione, senza escludere l’ipotesi di una conferma di Calzona. In attacco, in caso di partenza di Osimhen, sono stati accostati profili giovani ma che già si stanno mettendo in mostra, i quali presentano caratteristiche tecniche e fisiche differenti. Jonathan David è un giocatore diverso da Osimhen, meno strutturato ma che possiede un’agilità e una velocità che lo rendono davvero letale sottoporta. Santiago Gimenez è invece il classico numero nove, un attaccante ben strutturato che in area di rigore si fa rispettare e che ha dimostrato di essere inoltre un ottimo colpitore di testa”.
La pronuncia del giudice sportivo – “Parliamo di una vicenda molto complessa, dove gli elementi probatori a disposizione non hanno permesso di fare chiarezza e per la quale secondo il giudice sportivo non si è raggiunto il livello minimo di ragionevole certezza. Il giudice sportivo ha evidenziato come nei casi di condotta discriminatoria, che riguardano il colore della pelle, razza e religione, per i quali si richiede che vengano applicate con la massima severità le norme del codice di giustizia sportiva è necessario che ci sia un minimo di elementi probatori o che comunque emergano indizi gravi, precisi e concordanti proprio al fine di raggiungere la ragionevole certezza. Pur riconoscendo la buona fede del calciatore del Napoli, lo stesso giudice afferma che non c’è stato un riscontro probatorio esterno, che potesse essere un audio, un video o una testimonianza, per tali motivi è maturata tale pronuncia”.
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