Mirko Calemme, giornalista (nonché esperto di calciomercato), presso AS (quotidiano spagnolo), ha commentato, mediante un post pubblicato sul proprio account X, l'evento del giorno in casa SSC Napoli: l'addio di Khvicha Kvaratskhelia, esterno d'attacco in procinto di firmare col Paris Saint-Germain.
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Kvara, addio al Napoli. Calemme rivela: “ADL gli aveva proposto un contratto d’oro!”
"Il Napoli ha commesso degli errori, ma con Kvaratskhelia ha cercato di rimediare", Calemme commenta l'addio del georgiano direzione Paris Saint-Germain
—"Il finale è stato brutto, come accade spesso quando le storie sono intense. Kvara da oggi è il passato. Così è la vita e così è il calcio, che va sempre di fretta. Se è finita, e soprattutto se è finita così, è perché da qualche parte si è sbagliato. Ma gli errori, quando ci si separa, di solito non sono da una parte sola. Nei disastrosi dodici mesi post-scudetto, il Napoli ne ha commessi tanti e nel lungo elenco c’è anche non aver rinnovato subito l’accordo con la sua stella più luminosa. Poi, però, ha cercato di rimediare. Da oltre sei mesi, a Kvaratskhelia e ai suoi agenti è stato proposto un contratto d’oro: 6,5 milioni più bonus, ricchissime commissioni alla firma, clausola da 75 milioni di euro. Intorno a lui, un progetto con Antonio Conte al comando, che ha dimostrato subito di poter essere molto ambizioso".
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—"C’erano, insomma, le condizioni per proseguire insieme, serenamente, almeno un altro anno. Magari con un’altra stagione indimenticabile, per poi salutarsi con tempi e modi diversi. Kvaratskhelia ha preferito, invece, mutilarlo, questo finale. Ha spinto (o meglio, lo ha fatto chi lo rappresenta) per andar via senza salutare e alla fine ci è riuscito a gennaio, con mezzo campionato ancora da giocare, lasciando la squadra e la città senza le sue magie nel peggior momento possibile.
"Ho la sensazione che entrambe le parti continueranno a brillare", Calemme augura buona fortuna a Kvaratskhelia all'alba della sua nuova avventura col Paris Saint-Germain
—"Forse il Napoli potrà fare a meno di lui, lui potrà senz’altro fare a meno di Napoli, almeno all’inizio. Poi, magari, capirà che la squadra che l’ha reso grande meritava un addio diverso. Lo farà quando la città lo avrà già perdonato. Ma forse la città lo sta già facendo. Troppo bello, troppo grande, troppo importante il pezzo di strada vissuto insieme. Il missile col Monza. La manita alla Juve. Le finte alcooliche con l'Atalanta. Le bandiere georgiane. I dribbling ora ciondolanti, ora esplosivi. Quel cognome impronunciabile che ora sanno leggere, scrivere e recitare pure i cani. Il suo volto timido, comune, pulito, in ogni angolo della città. Ricordi che resteranno, pure se il finale è stato quello che è stato. E allora oggi, invece di puntare il dito contro lui o contro il club, il tifoso napoletano deve celebrarli. La storia del primo Scudetto senza Diego è iniziata quando arrivò da un paese lontano un calciatore che non conosceva nessuno. Tra un po’ di tempo, nemmeno troppo, sarà questo ciò che si ricorderà quando qualcuno nominerà Khvicha. Perché 'chi ama non dimentica' e sa pure scordare ciò che non serve. E a cosa servono il rancore e la rabbia? Buona fortuna, allora. A Khvicha, che dovrà illuminare il Parco dei Principi. Al Napoli, che dovrà imparare a brillare senza di lui. Ho la sensazione che ce la faranno entrambi".
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