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Kvara, futuro in bilico. Fedele lo snobba: “Nico Williams vale più di lui!”

Alex Iozzi
Il giornalista senza peli sulla lingua riguardo il valore del 77 georgiano

Enrico Fedele, noto giornalista di fede partenopea, è intervenuto sulle frequenze di Radio Marte analizzando le tematiche più calde inerenti al presente ed al futuro della Società Sportiva Calcio Napoli, specialmente in ottica calciomercato.

"Se Di Lorenzo vuole andar via, bisogna lasciarlo andare!", le parole di Fedele a Radio Marte

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Di seguito quanto dichiarato:

"I giocatori sono come le case, il loro mercato va a momenti: quando la loro valutazione sale alle stelle, bisogna avere il coraggio di venderli. Io non so se Osimhen sia il centravanti ideale per Conte, il quale preferisce un giocatore di fisicità, che faccia salire la squadra e che la metta in condizione di uscire da una fase difensiva o che faccia reparto da solo. Osimhen non mi sembra un giocatore di queste caratteristiche, ma uno che deve attaccare lo spazio vista la sua velocità pazzesca. Se Osimhen avesse fatto lo stesso campionato di due anni fa, forse l'offerta sarebbe arrivata. Come disse De Laurentiis, l'offerta c'è stata e lui l'ha rifiutata. Piuttosto vorrei sapere com'è stato fatto il contratto, se i 10 milioni di ingaggio siano retrodatati, cioè da luglio 2023, oppure se il contratto ha valenza per tutta la durata.

Io vorrei sapere se davvero esista l'offerta per Kvara: credo che siano degli approcci più che delle trattative vere. Nico Williams credo sia già partito, ha una clausola di poco meno di 60 milioni. Per me vale di più di Kvara. In questi Europei ho visto dei giovani bravissimi. Stiamo ritornando al calcio di strada, all'uno contro uno. Giocatori del 2005, quindi di 19 anni che noi in Italia non facciamo giocare. Oggi ci mancano giocatori negli ultimi 20 metri, bravi a saltare l'uomo.

Penso che se Di Lorenzo voglia andar via, bisogna lasciarlo andare. Il Napoli ha bisogno di giocatori di esperienza, al momento ne sta seguendo soltanto uno e si chiama Romelu Lukaku. Spinazzola nasce nella primavera della Juve come ala destra. Quando l'ho visto giocare a Viareggio, la cosa che mi colpì di questo ragazzo fu la corsa, la rotondità e la bellezza della corsa. È come se non mettesse i piedi a terra, ma volasse. Infatti lui fece una parabola alla Zambrotta. Ma ha un problema grosso: è fragile. Hermoso non mi fa impazzire".