Il Cagliari, battendo l’Atalanta, ha regalato al Napoli una possibilità di agganciare l’Europa?
“Sono molto contento per la vittoria dei rossoblù, soprattutto in chiave salvezza. Anche il Napoli ha ottenuto una vittoria per nulla scontata contro una squadra in salute come il Monza. La squadra di Calzona, con giocatori di grande qualità, come si evince dai gol, non riesce a garantire continuità. A gare convincenti si alternano prestazioni sottotono. Gli azzurri, che lo scorso anno hanno regalato tante gioie, devono ambire almeno all’Europa League. La sconfitta dell’Atalanta può essere un risultato importante in tal senso”.
Ad oggi, c’è qualcuno che possa sostituire Victor Osimhen?
“E’ molto complicato, è un giocatore di grande qualità. È un attaccante che fa davvero paura ai difensori. Sarà difficile rivedere un calciatore che possa sostituirlo. Victor fa reparto da solo, basta vedere il gol che ha fatto. Uno stacco di dieci metri di altezza…. Una cosa incredibile. Sa giocare con la palla tra i piedi, ma anche di testa e in velocità. È difficilissimo indicare un attaccante che possa sostituirlo. Non ne vedo come lui”.
In una piazza come Napoli, per un calciatore, prevalgono le motivazioni o le responsabilità?
“Prima le motivazioni, poi le responsabilità. In una piazza che ti dà tutto, devi essere motivato tutti i giorni. Le responsabilità di una maglia importante come quella azzurra impongono di dare tutto. Sapere di avere sempre un uomo in più, come avviene a Napoli, ti può dare tanto. Pensiamo all’urlo ‘Champions’ del Maradona, non puoi non essere elettrizzato”.
A Riccione gioca ancora?
“Con il Riccione abbiamo fatto un discorso più che altro di immagine, di amicizia. Ho detto ‘vengo, vi do una mano’. Tuttavia, è più una provocazione. Il progetto riguardava i giovani, la loro crescita. Giocare è stata una cosa in più. Devo ammettere, però, che è una società molto organizzata, con un progetto bello ed ambizioso”.
Lei è sempre stato un funambolo, tra trequarti e esterno. Dove può rendere al meglio, dunque, Giacomo Raspadori?
“Ho visto, qualche giorno fa, le discussioni intorno al ruolo di Raspadori, sulla necessità di garantirgli continuità nel ruolo. Credo sia un giocatore in grado di interpretare al meglio le posizioni avanzate e centrali. È un calciatore molto concentrato, predisposto a ricoprire certi ruoli. Bisogna anche vedere il supporto che la squadra gli garantisce. Può giocare da punta avanzata nel 4-2-3-1. Può anche essere impiegato come trequartista, ma da esterno è molto probabile che lo perdi. L’esterno ha la funzione di saltare l’uomo, ma la caratteristica migliore di Jack è quella di segnare, da attaccante rapace quale è. Penso sia un giocatore da valorizzare”.
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