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interviste

Jeda: “Sgradevole non vedere l’Italia ai Mondiali, bisogna credere nei giovani”

Tony Sarnataro

A “1 Football Club” è intervenuto Jeda, ex calciatore del Lecce ed attuale allenatore

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Jeda Neves, ex calciatore del Lecce ed attuale allenatore. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

Le parole di Jeda

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"Sto seguendo le partite, perché è interessante non tanto la competizione in sè, ma la novità del periodo nel quale si sta disputando. Accettiamo sempre tutto per la nostra passione calcistica. Questa edizione è anomala, soprattutto perché si gioca d'inverno, ma ci stiamo abituando a questi cambiamenti".

Sull'Italia

"Sgradevole non vedere in questa competizione così inusuale anche l'Italia. Manca una squadra come la Nazionale Italiana, mi auguro che non verificherà più una situazione simile. Si parla tanto di giovani in Italia, ma purtroppo questo discorso non regge perché non si crede realmente nel loro potenziale. Questo discorso ha rovinato la situazione, se si crede davvero nei giovani talenti si concede loro la possibilità di giocare. Vedi la Germania con Musiala, e titolare della nazionale tedesca. Un ragazzo di 21 anni non deve essere considerato giovane, c'è un problema dell'età media in Italia. Bisogna lavorare con questi calciatori e credere nel loro potenziale". 

Sul campionato Primavera

"L'Italia è penalizzata da questo campionato, soltanto la Juve può contare sull'Under 23. Il passaggio tra Primavera e prima squadra è fondamentale, giocare con i grandi per i giovani è un'esperienza preziosa per la loro crescita. Questi sono dei meccanismi rilevanti. Confrontarsi con calciatori delle prime squadre è fondamentale, bisogna fare qualcosa per cambiare questa situazione. Il campionato Primavera attualmente non è più competitivo come una volta, non forma bene i giocatori. Non si riesce a crescere così, questo è un problema per l'Italia".

Su Zanoli

"Questo percorso dovrebbe agevolare la crescita dei giovani, provenienti dal settore giovanile. Se viene ingaggiato un calciatore da un altro settore giovanile di un'altra squadra non è un bene per il club. Ci sono tanti stranieri, inoltre, all'interno dei settori giovanili, e questa è un'ulteriore problematica da segnalare. Riguarderei un po' tutto, in Italia sono create delle leggi non efficienti. Se uno straniero ha la possibilità di venire in Italia e giocare per la Nazionale, questo è un problema legato alla politica non al calcio. I giovani devono credere nel loro potenziale".