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interviste

Jacomuzzi: “Giuntoli lascia con grande risultato. Kim? Maradona unico insostituibile”

Tony Sarnataro
Tony Sarnataro Giornalista 

A Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport Show, è intervenuto l'ex ds del Napoli e presidente dell’AssoOsservatori

A Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport Show, è intervenuto Carlo Jacomuzzi, ex ds del Napoli e presidente dell’AssoOsservatori. A seguire le sue principali parole.

Le parole di Jacomuzzi

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“Immaginavo che De Laurentiis avrebbe mollato il colpo, dopo aver sistemato alcuni passaggi burocratici, liberando poi il ds Giuntoli. Le cose si sono appianate, inutile fare una guerra. Due persone intelligenti come Giuntoli e De Laurentiis sono arrivati al dunque. Forse però non sapevamo tutto. Alla fine è andata bene per il calcio, non ci si può e non ci si deve fermare. Fa bene al calcio questa svolta. Giuntoli lascia uno scudetto, non è da tutti i giorni strapparlo al nord e lascia questo grande risultato. Una società organizzata, con un centro sportivo che sta migliorando e una serie di rivoluzioni che portano il Napoli a diventare una società di livello. Io vivevo a Soccavo ed era difficile fare le cose per bene, ma si va avanti, il calcio va avanti dando maggior serenità a chi lavora. Giuntoli ci ha messo del suo".

Su Kim

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"Dicevamo lo stesso di Koulibaly, si va avanti. L’unico insostituibile era Maradona, gli altri sono tutti sostituibili. Nessuno ha le qualità del mostro. Come è andato via Koulibaly è arrivato Kim, ora va via Kim e ne arriva un altro. Il calcio continua ad andare avanti. La società ci sta già lavorando, non fasciamoci la testa prima del tempo. Per Osimhen sarebbe più difficile, da capire come impostare la squadra tatticamente. Osimhen è il finalizzatore, si verticalizzava per lui, diciamo il centro del gioco. Simeone e Raspadori non saranno Osimhen ma sono calciatori che danno qualità e gol. Non saranno riproponibili le battute, la giovialità di Spalletti. Era un vulcano di notizie e di novità, sempre simpaticissimo nelle sue interviste, Spalletti è più napoletano. Da lì qualche cambiamento perché Garcia è più introverso. Ma parliamo di uno che ha signorilità, la signorilità francese. Dal punto di vista tecnico e tattico nessuno dei due si discute, una garanzia da entrambe le parti. La differenza sarà solo caratteriale”.