Come fermare El Kaabi? Abbiamo portato dei lucchetti, delle catene. A parte gli scherzi, sia lui che la squadra hanno fatto un grande percorso, come noi del resto che arriviamo alla finale da imbattuti. Lui sta segnando con regolarità: è pericoloso in area, fuori area, attacca la profondità, quindi abbiamo studiato qualcosa. L’Olympiakos ha già vinto qui? Non la sapevo ed è un altro pericolo aggiunto a tutti gli altri: ma quando si scende in campo tutto passa in secondo piano e si dimentica tutto. Sì, loro giocano nella città in cui vivono ma lo stadio sarà metà e metà. Vero che loro non hanno viaggiato come noi, hanno lavorato a casa ma appena scendi in campo vincerà chi avrà più fame e fuoco. L’Olympiakos è un ottimo avversario ma abbiamo studiato e speriamo di avere la meglio.
Il futuro? Il telefono è spesso spento, è silenzioso e adesso non mi interessa sentire altro che la finale, sarebbe il coronamento di annate in cui si è costruito tanto”.
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