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interviste

Inter, Marotta: “Napoli? Fa da lepre con l’Atalanta. Sul nuovo calciomercato…”

Marotta Inter frattesi
Le parole del presidente nerazzurro sul calciomercato che verrà
Giacomo Esposito

Giuseppe Marotta, presidente dellInter, ha parlato in conferenza stampa all’Assemblea degli Azionisti. Segue quanto da lui dichiarato.

Avrete più pressione rispetto al Napoli?

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"È un momento molto positivo, ci sono ancora tanti punti a disposizione ma vorrei sottolineare le performance della nostra squadra che ci vede al vertice in Italia e protagonista a livello internazionale. È motivo di grande soddisfazione e orgoglio, per tutti, a partire dalla società che ha voluto dare il suo apporto. Essere primi in campionato ed essere l'unica italiana nelle fasi finali della Champions League, tre le squadre che corrono per la Coppa Italia depone per dire che l'Inter, rispetto ai propri obiettivi, è in linea. Come finirà non lo so, forse possiamo considerare questo campionato uno degli equilibrati degli ultimi anni, con tre squadre in corsa. I giochi sono aperti e assisteremo a un finale entusiasmante. Noi vogliamo essere protagonisti".


L’Inter sarà più aggressiva nel prossimo mercato?"Sicuramente non si potrà parlare di rivoluzione. Siamo orgogliosi del lavoro fatto da tutti, da Ausilio a Baccin a Zanetti: negli anni abbiamo messo tasselli importanti. La prima cosa è stata creare uno zoccolo duro di italiani e ci siamo riusciti, poi andare alla ricerca di quei professionisti magari esperti che hanno potuto dare un apporto di qualità e di esperienza. Siamo proiettati al futuro, Ausilio e i suoi stanno monitorando le situazioni. A dispetto delle critiche subite, che dobbiamo accettare, mantenere la quasi totalità dell'organico a inizio stagione è sintomo di un lavoro fatto bene. Specie se mantenere l'organico vuol dire mantenere una squadra che ha vinto: siamo tranquilli, con i giusti innesti. Il modello di riferimento sarà leggermente modificato, in quanto la filosofia della società è di tornare a fare investimenti su profili giovani che garantiscano asset patrimoniali e che possano dare un apporto di qualità a questa squadra di valori importanti".

Potrete fare dei colpi da 30 e più milioni?

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"Ormai ho imparato a valutare che tutte le società italiane, nessuna esclusa, non possono non ricorrere al player trading, e cioè sfruttare le plusvalenze per raggiungere quel concetto di sostenibilità economica. Non siamo qui a dire che dobbiamo vendere, ma alcune operazioni in uscita possono essere fatte nella logica di dare la giusta importanza alla rosa futura - più di 24/25 elementi non si possono avere - e per dare la giusta attenzione al bilancio".

Modificare il modello significa diminuire il monte ingaggi e alzare i costi per i trasferimenti?

"Ripeto: non aspettiamoci rivoluzioni. Mi pare che l'età media si sia abbassata e dobbiamo adeguarci: non vuol dire che i nostri senatori vengano esclusi, anzi sono giocatori importanti che hanno dimostrato di poter recitare un ruolo di primo piano, e quindi di conseguenza valuteremo tutte le posizioni. Non vuol dire che cambiando il modello vengano meno gli obiettivi, che restano sempre gli stessi: quando si parla di Inter si parla di una società che ha nel DNA la parola vincere. Parteciperemo sempre con l'obiettivo di andare molto in alto, giovani o non giovani. Nello sport bisogna essere ambiziosi, senza essere arroganti: vuol dire essere sicuri di sé stessi e noi lo siamo. Diamo continuità al nostro percorso, non ci saranno stravolgimenti".

 

Quanto farebbe piacere il secondo scudetto?

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"Vincere è difficile, rifarlo ancora di più. Penso agli ultimi tre anni, a noi, al Milan, al Napoli. Ora l'abbiamo vinto e adesso siamo primi in classifica: diventare campioni d'Italia è l'obiettivo e vogliamo andare avanti. Se qualcuno arriverà prima gli faremo i complimenti, altrimenti saremo felici".

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