L'allenatore dell'Inter, Simone Inzaghi, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro la Juventus, valida per la 25ª giornata di Serie A.


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"Ho qualche dubbio di formazione", le parole di Inzaghi
—Juve-Inter è una classica del calcio italiano. Si prepara da sola?
"Sappiamo tutti cosa rappresenta questa partita per la nostra tifoseria e la nostra società, è una partita importante in un momento delicato del campionato. Sappiamo che dovremo fare, è una squadra rinforzata dal mercato invernale con un ottimo allenatore che stimo molto: dovremo fare un'ottima partita".
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Il punto sugli infortunati e sulla formazione?
"Qualche dubbio ce l'ho, dovrò valutare. Rientra Dimarco, che ha smaltito l'influenza, rientra Dumfries dalla squalifica: oggi dovremo valutare Thuram, che sente ancora dolore. Vedremo se oggi si allenerà con noi e le sensazioni che avrà".
Quanto sarebbe importante recuperarlo?
"Beh, sappiamo tutti quanto sia importante per noi. In questo momento è più no che sì, il ragazzo è generoso e ha dato disponibilità dopo il colpo accusato a Firenze. Vedremo se riuscirà a essere con noi, comunque gli altri attaccanti stanno bene: Arnautovic ieri si è allenato con la squadra, Correa ha fatto una settimana completa dopo tanto tempo, Taremi ha smaltito un problema che si portava dietro da un po' di tempo".
Quanto sarà importante l'approccio?
"Gli scontri diretti valgono tanto, soprattutto in questo periodo della stagione. Sappiamo che il calendario ci vedrà impegnati in trasferta in questi scontri: dovremo alzare il livello, finora negli scontri diretti non abbiamo portato a casa vittorie importanti. Abbiamo fatto buone gare, a parte Milan e Fiorentina con cui abbiamo perso meritatamente, ma nelle altre comunque non abbiamo portato a casa il risultato".
Immagina la Juve come la Fiorentina al Franchi?
"La Juventus, come ho detto prima, è una squadra di qualità, che viene da tre vittorie consecutive. Alterna: col PSV sono stati molto aggressivi, in quella prima un po' meno. Riesce a cambiare anche in partita a livello di pressione".
Si sta incattivendo la lotta scudetto a livello mediatico?
"Io ho solo detto che mi sono arrabbiato dopo la partita col Milan, perché dopo 4-5 episodi siamo tutti umani e io mi sono solo arrabbiato perché pensavo alla mia Inter. Pensavo che, quando succede qualcosa per l'Inter non se ne parla quasi: ho lanciato questo allarme, la testimonianza l'abbiamo avuta lunedì. Io ne ho parlato dopo il Milan, oggi si parla ancora del calcio d'angolo assegnato: la palla era uscita, ma mi viene in mente un episodio di Leverkusen, con calcio d'angolo contro col calciatore del Leverkusen un metro in fuorigioco. Perdiamo la partita su quel calcio d'angolo e non si è detto niente, anche se ci ha costretto a giocare l'ultima partita per vincere per le prime otto e ci ha creato un grave danno di classifica, perché magari saremmo arrivati anche secondi, oltre che economico. Il mio è stato un allarme generale: quando succede qualcosa all'Inter se ne parla per giorni, quando succede contro non se ne parla quasi. È stato solo questo il mio pensiero, senza parlare di arbitri, di allenatori o di altro: gli errori ci saranno sempre, li commettiamo tutti. Volevo solo difendere il mio lavoro".
L'Inter ha 11 punti di vantaggio, accumulati dallo scontro diretto. Cosa significa questo?
"La classifica l'abbiamo ben visibile tutti, affrontiamo una squadra forte, rinforzata a gennaio e con un ottimo allenatore. Hanno avuto diversi infortuni, che li hanno penalizzati, hanno fatto qualche pareggio di troppo in cui avrebbero meritato di vincere, sarà una partita impegnativa".
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