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interviste
(Photo by SSC NAPOLI/SSC NAPOLI via Getty Images)
L’ex attaccante del Napoli, Giuseppe Incocciati, è intervenuto a Tempi Supplementari, su Vikonos Web Radio/Tv sui temi attuali in casa azzurra. Ecco le sue dichiarazioni.
“A differenza delle altre squadre, il Napoli ha potuto contare sul fatto che numericamente ha prestato meno giocatori ai Mondiali. La preparazione atletica durante la sosta, oltre che ad essere stata simile a quella del precampionato estivo, è stata fatta praticamente con tutti o quasi i giocatori a disposizione. Il lavoro paga sempre, poi fatto con uno spirito allegro come emerge da ciò che si vede quando la squadra entra in campo. Godiamoci lo spettacolo dell’unica squadra che ci fa divertire. Viva il Napoli perché questi sono messaggi per gli allenatori che vedono il calcio dal punto di vista tecnico. Il fatto che si stia ritornando al calcio che piace alla gente deve essere un monito per tutti, ci vogliono i giocatori bravi e le idee. Non è detto mica che devi svenarti, per costruire una squadra vincente!".
"Il calcio moderno si regge sui diritti tv. Noi siamo il fanalino di coda del calcio europeo, se vogliamo riguadagnare qualche posizione bisogna tornare all’elemento spettacolo, l’unica strada. Il nostro fatturato è un quarto di quello spagnolo e un decimo di quello inglese. Siamo messi male. Spalletti e Giuntoli sono le persone adatte alla rivoluzione del nostro calcio. Va bene correre, ma ci vuole chi da del “tu” alla palla. Se poi, come accaduto a Napoli, si spende anche meno degli altri per essere in cima al campionato, tanto meglio. Vuol dire che è stata intrapresa la strada giusta, peraltro l’unica possibile. Oltre allo scudetto anche la Champions? Beh, se vediamo i risultati nel girone, il Napoli può sognare. In Europa ha mostrato supremazia anche contro squadre più titolate. Ora c’è l’Eintracht che non va sottovalutato. Ma se mantiene il ruolino realizzativo e l’attenzione in fase difensiva ci sono tutti i presupposti per fare molta strada. Sinceramente me lo auguro, questo Napoli ricorda un po’ il mio”.
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