Sfruttando la potenza del social media vengono fatti passare concetti e valutazioni drogati. Si spacciano per grandi allenatori personaggi senza titoli, invece io credo che il valore corretto lo determini la carriera. Quando finirà la generazione di Carlo, la mia e di altri della stessa età che hanno vinto tanto, dubito che ritroveremo carriere altrettanto lunghe e di successo. I nuovi fenomeni verranno masticati in fretta. Oggi l’allenatore bravo arriva con più velocità e con la stessa velocità viene sostituito da altri fenomeni passeggeri. Prima era il pragmatismo dei risultati che rendeva bravo un allenatore, era la crudeltà di una sconfitta che costringeva un professionista ad andare in A, B, C a battagliare per cercare di tornare a quel livello".
Sulla tattica "È importante, ma i giocatori non devono essere schiavi della tattica, più bravi sono i giocatori e più sono liberi di esprimersi. Quando hai una squadra meno talentuosa il lavoro tattico deve aumentare, perché i giocatori devono imparare a nascondere i problemi. Io preferisco sempre parlare di strategia, che è una cosa diversa, di piano di gioco. La squadra in cui ho lavorato meno tatticamente è stato il Real Madrid: 100 punti, 34 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte, 121 gol segnati e più 88 di differenza reti. Di Maria, Higuain, Benzema, Ronaldo, Xabi Alonso, Modric, Özil. Lavoravo sulla disciplina e sui principi di gioco. Dove ho spinto di più sulla tattica è stato con il Porto e con la Roma".
Su Ancelotti e altri colleghi"Amo l’allenatore di carriera, io stesso lo sono. Se mi dicono che quel tale è bravissimo, rispondo “vedremo, speriamo, speriamo che lo diventi”. Però non mi dite che è bravo uno che allena da due anni o uno che ha anche vinto qualcosa nel primo, perché per me essere grande è avere una carriera e tanti titoli, non è allenare un anno o due e poi sparire. Ancelotti ha vinto la prima coppa internazionale nel 2003 e l’ultima nel 2023, io la prima nel 2004 e l’ultima nel 2022, è una cosa straordinaria. Dopo diciotto, vent’anni sempre primi. Carlo per me è un grandissimo. Il bravo di oggi io lo voglio rivedere domani".
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