La stagione di Vlahovic è stata particolare, sia con la Juventus che con la Serbia, all’Europeo. Dall’altra parte c’è Chiesa, con un contratto in scadenza nel 2025 e l’ipotesi Napoli all’orizzonte. La stagione di Dusan può dirsi deludente? Cosa si aspetta dall’esterno azzurro? Può arrivare al Napoli?
“Vlahovic, quest’anno, ha fatto i suoi gol. Quando vai in nazionale, non dipende solo da te, ma anche da come arrivano alla competizione gli altri giocatori. Non ci si poteva auspicare molto di più dalla Serbia. Dusan rimane un ottimo giocatore, con ampi margini di miglioramento. Chiesa ha grandi qualità, sia calcistiche che umane. È capace di spaccare la partita. È un calciatore che vorrei sempre avere nella mia squadra”.
Accetterebbe la cessione di Kvaratskhelia in funzione dell’acquisto di Chiesa?
“Sono due giocatori importanti. Dipende dal perché il georgiano deve andar via. Se non fosse convinto di restare, allora sarebbe giusto cederlo. Trattenerlo senza le giuste motivazioni sarebbe deleterio. Bisognerebbe conoscere la vicenda per potersi esprimere”.
Come li farebbe giocare insieme?
“Sono due esterni, capaci di giocare bene in fascia e di interpretare al meglio le situazioni tattiche. Dunque, possono coesistere. D’altronde, Antonio è bravissimo a cucire il modulo più giusto alle proprie squadre. Chiesa sa agire bene da esterno ma anche da seconda punta. Non avrebbero assolutamente problemi sia ad occupare le due fasce che ad essere protagonisti in ruoli diversi. Naturalmente, è da mettere in conto la volontà della Juve di cedere Federico”.
Lei ha allenato il Bari, dove Luigi De Laurentiis ha preso le distanze dalle dichiarazioni di Aurelio. Quanta indipendenza ha Luigi De Laurentiis dal padre nella gestione del Bari?
“Luigi è una persona eccezionale, di primo livello, sia dal punto di vista aziendale che umano. Con lui ho avuto un ottimo rapporto. Le motivazioni per cui non si è andati avanti sono altre. Sono sicuro che Luigi De Laurentiis stia facendo quel che può per il Bari, e sono certo che si muova in autonomia. Poi, è chiaro che il rapporto tra padre e figlio non si potrà mai cancellare. Sono due persone che, però, puntano sempre a fare qualcosa di importante, come dimostrato da quanto fatto da Aurelio con il Napoli”.
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