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Hamsik: “Io e Lavezzi come Kvara e Kim! Quante volte ho sognato lo Scudetto, ho dato tutto…”

L'indimenticato capitano azzurro ci ha provato per 12 anni. dodici anni di lotta, conquiste, sogni e delusioni. E ora può esultare, anche lui

Marek Hamsik, il capitano indimenticato del Napoli, che dopo 520 presenze in maglia azzurra è volato alla volta della Turchia, ha rilasciato una bella intervista pubblicata oggi sulle colonne de Il Mattino, in cui ha parlato della stagione azzurra e dello scudetto oramai vicinissimo al Vesuvio.

Hamsik cuore azzurro

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Ecco quanto, delle sue dichiarazioni, evidenziato dalla nostra redazione: "Se sono felice? Sono orgoglioso. È una gioia immensa, penso ai napoletani che ogni anno mi chiedevano di vincerlo questo scudetto. E adesso è arrivato. Finalmente! Per tanto tempo ci siamo andati vicini, lo abbiamo solo sfiorato. Io tante volte mi sono immaginato come sarebbe stato questo momento di gioia immensa per la città. Perché so come le persone vivono il Napoli, so bene cosa è il Napoli per i suoi tifosi. Ogni volta che incrociavo i tifosi dicevano: "Dobbiamo vincere lo scudetto". È un sogno che si realizza per tutti. E sono contento per la squadra, per i dirigenti, per i medici, per i custodi di Castel Volturno. È una vittoria di tutti loro. Napoli è un pezzo di me, questo scudetto non è mio ma di chi ha lottato e lo ha vinto. Io ho vissuto delle feste indimenticabili, come per la Coppa Italia vinta nel 2012, dopo 22 anni che non si vinceva nulla. Io so cosa è la voglia di rinascita dei napoletani, l'ho toccata con mano appena sono arrivato, con Lavezzi. Ed è per questo che sono felice.

Io e il Pocho arrivammo con la gente che diceva: "Chi sono questi due?". E nello scetticismo siamo cresciuti, protetti dalla società. Come hanno fatto questa estate Kvara e Kim. A Kvara sono bastate due partite per far vedere la sua potenza, la sua forza, la sua capacità nell'uno contro uno di saltare l'uomo nove volte su dieci e creare la superiorità. Il mio Mvp della stagione è Lobotka, e non certo perché è slovacco come me: il suo talento, la sua freddezza, le sue qualità hanno fatto fare il salto al gioco del Napoli (...) De Laurentiis ci teneva a vincerlo, non è vero che lui non puntasse a conquistare lo scudetto. Lui l'ho visto felice dopo la conquista delle coppe Italia e della Supercoppa, immagino adesso come sarà (...) Non ho rimpianti. Io ho fatto di tutto per vincere lo scudetto. Ho dato ogni briciolo delle mie energie per poter vincerlo nei miei 12 anni. Come del resto tutti i miei compagni. Io porto nel cuore le vittorie che ci hanno dato la qualificazione in Champions, l'inno della Champions al San Paolo (...) Magari verrò a Napoli a giugno: li conosco i tifosi, staranno ancora a festeggiare lo scudetto".