Allora la proposta, l'indicazione è: ragioniamo sull'introduzione di un vincolo oppure di un contratto di apprendistato che però non sia volontario e paritario. Perché se l'atleta non lo firma non si vincola. Quindi ogni anno, tutte le società soprattutto quelle amatoriale, dilettantistiche e giovanili perdono tutti gli sforzi investiti nei calciatori. Allora, noi abbiamo due decreti che ci hanno restituito società di calcio più povere e una forza maggiore agli agenti, ancora maggiore di quella precedente.
Nel 2023 la Serie A ha versato agli agenti 220 milioni di euro: è un dato che non può reggere in un sistema che è indebitato sino al collo. Intervenire su questi decreti limitando la possibilità per gli agenti di fare proseliti in ambito giovanile e in ambito dilettantistico: che poi è un controsenso. Un agente assiste un calciatore che è dilettante, magari per stipulare un contratto da 10-12 mila euro all'anno: ma che bisogno c'è dell'agente? Dall'altro le società non hanno la possibilità di ricavare alcunché rispetto alla formazione dei giovani: perché anche quando avessero giovani forti all'interno dell'organico, al 30 giugno dell'anno successivo questi giovani evaporano".
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