Come potrebbe incidere la mancata qualificazione alle coppe europee?
“Conte ha sempre fatto bene al primo anno in squadre non qualificate all’Europa. Ha vinto il campionato con la Juventus, ma anche al Chelsea, dove arrivò dopo un decimo posto; i parallelismi sono di buon auspicio”.
Sul mercato cosa andrà aggiustato?
“Per un possibile 3-5-2 posso capire i discorsi su un possibile sacrificio di Mario Rui e Politano, mentre su Kvaratskhelia ci penserei due volte prima di cederlo. Non possono rimanere titolari neanche Juan Jesus e Ostigard. Bisognerebbe prendere due centrali forti, a prescindere dal futuro di Di Lorenzo”.
Quanto tempo servirà per ricucire l’ambiente?
“Frequento lo stadio San Paolo dal 1971 e posso dire che il pubblico napoletano è sempre stato molto partecipe, ma anche molto critico, quindi non mi stupisco dei fischi meritatissimi. Il nome di Conte potrebbe rabbonire l’ambiente, ma servirebbe anche un mercato adeguato”.
Dai prestiti rientreranno Folorunsho e Caprile, cosa possono dare?
“Aggiungerei a questi anche Gaetano, che è un giocatore formidabile. Quest’anno è stata condotta una campagna invernale scellerata tra acquisti e cessioni. Caprile in ogni caso mi piace molto ma non so se sia pronto per fare il titolare a Napoli.”
Che ne pensa del progetto di creazione di un’authority per regolare il nostro mondo del calcio?
“Il punto non sono le autorità, ma come possano esercitare il proprio potere. La Covisoc è stata un fallimento, perché sono state permesse iscrizioni al campionato a club non idonee. Ben venga l’Authority ma bisognerà vedere da chi sarà composta, che tipo di potere avrà e come sarà esercitato”.
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