"Ha visto le partite della Roma e l'esonero di De Rossi? Sì, certo che seguo il calcio e che seguo in particolare la Roma. Sì, sono rimasto male sul fatto di vedere che Daniele non c'è più, non è più l'allenatore della Roma perché veramente ha fatto qualcosa di importante l'anno scorso. Ha riportato la Roma al livello dove dovrebbe essere sempre. Poi ovviamente l'inizio non è stato come ce lo aspettavamo, però era solo l'inizio e quindi io non so. Però non possono solo essere i risultati che hanno portato a questa decisione, soprattutto quando hai la fortuna di avere un uomo della qualità di Daniele, lui ha tutto per essere un grande allenatore. Ha fatto la prova l'anno scorso, però il calcio è così: le cose vanno a volte vanno troppo veloci, le decisioni si prendono troppo in fretta. Stasera una buona cosa perché io sarò premiato più per il mio percorso alla Roma e vuol dire che ci sono cose nel calcio, anche se va veloce adesso, che rimangono".
"Anche quel "Ragazzi ce l'abbiamo fatta" dopo la vittoria in Champions League contro la Juventus, vuol dire che la romanità è rimasta in lei. Ma sì, ce l'ho nel cuore perché son stato accolto a Roma, dai romanisti, alla grande. È vero che abbiamo fatto grandi risultati, però 10 anni fa, quando ho scoperto l'Italia, mi ha accolto bene la Roma e i romani m'hanno accolto bene. Quindi adesso, come ho detto, mia figlia è anche italiana quindi sono anche io mezzo italiano!''.
"Conosce Ghisolfi ed è stato contattato? Un ritorno a Roma da allenatore? Lo conosco poco. Però ovviamente conosco il suo percorso in Francia: ha fatto veramente buone cose, buonissime cose. Non ho avuto la possibilità, per il momento, di parlare con lui. Adesso che è a Roma però sono sicuro che si trova bene e quindi diciamo alla Roma forse ho aperto la porta ai francesi''.
"Per citare Califano, "Non esclude il ritorno" ce lo dice, Mister? Mai dire mai, però vediamo che cosa mi riserva il futuro''.
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