I troppi cambi hanno creato problemi?
“Il Napoli aveva un gioco collaudato e che funzionava bene. Io penso che si dovesse continuare su quella falsariga. Il continuo cambiare per me è sintomo di non tranquillità. Per esempio Osimhen in una gara in cui si deve rimontare non si può mai levare. Le pressioni sono tante e Garcia è in difficoltà”.
La sosta è un aiuto o complica ancora di più la situazione?
“Per me bisognava continuare a giocare per poter ripartire. Quindici giorni di lavoro senza partita con molti calciatori in nazionale diventa frustrante. Se ci fosse un rigetto della squadra non sono d’accordo con il loro atteggiamento perché i professionisti devono rispettare la scelta della società”.
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