Sul ruolo di Raspadori: "Può svolgere diversi ruoli, mezzala, esterno, trequartista, anche punta come ad Amsterdam, lo fece in modo importante. Dobbiamo avere la capacità di avere anche due punte, quando hai il Cholito sei armato. Victor è un trascinatore pazzesco, appena metti una competizione sul campo vuole vincere, porta la sua squadra, un po' come Cristiano chiama la squadra, fa la foto-ricordo, mi piace tanto, è tra i migliori centravanti al mondo. Ho letto che alcuni lo volevano, poche cose (ride, ndr). Potrebbe giocare solo offensivamente, ma difenda e pressa come un matto. Bellissimo. La qualità del gruppo è questa, non solo un gioco di qualità, ma lavorano".
Su Kvara: "Può migliorare ancora tanto. Con la palla tra i piedi, ha un genio nei piedi... quando dribbla è bello da vedere. Di Lorenzo? Devo stare attento a ciò che dico perché fanno i titoli. Lui è un uomo di grande qualità, pensa agli altri, è già un capitano per questo, poi è un leader, un esempio, e poi un gran bel giocatore. Io faccio sempre così, mi do un periodo del ritiro per dire chi sarà capitano della mia squadra, perché lo scelgo io, dopo colloqui e dopo averlo visto col gruppo, ma non ho avuto nessun dubbio sul fatto che il mio capitano sarà lui. Può essere solo lui, ci sono altri leader e poi c'è anche scaramanzia intorno a me. Novità devo portarle, ma alcune volte dovrò anche adattarmi non alla scaramanzia, ma io credo alle onde positive"
Sui colloqui con ADL: "Non faccio un powerpoint prima di parlare con i presidenti. Non c'è studio. Vado con la mia personalità, le mie idee, parlo con i presidenti, come accaduto a Lione, ovunque, ho la mia idea del calcio e se c'è sintonia, e sembra esserci stata, si va avanti. Il presidente ha poi la sua squdra, c'erano Chiavelli, Micheli, sanno tutto di te, se ti fanno venire sono interessati a quello che puoi portare".
Sugli obiettivi del club: "Il Napoli prima di tutto deve giocare la Champions anche l'anno prossimo, poi vediamo se quarto, terzo, secondo o primo. Vediamo. Poi in Champions serve una rosa forte, io ho fatto belle campagne Champions, anche la semifinale a Lione. L'Europa League è diversa, puoi concentrarti sul campionato perché il girone lo superi e dagli ottavi diventa serio, ma in Champions è il contrario, i giocatori sono fissi sulla Champions e devi dirgli che il pane quotidiano è il campionato. La Champions la fai tramite il campionato e dovremo essere bravi sulle due competizione e la rosa serve per avere due scelte".
Sull'Arabia: "Ho aperto le porte (ride, ndr), nel club di Ronaldo. Ho avuto un bel rapport con Cristiano, ho capito perché ha fatto quella carriera, anche lì arrivava prima di tutti, andava via per ultimo, in campo un trascinatore pazzesco, come in allenamento, sentendo la competizione anche per la gara di rigori e se vinceva faceva il suo 'siu' come in Champions. Totti? Grande campione, uomo e giocatore, uno dei pochi che vedeva prima di tutti sul campo la giocata, aveva la qualità per realizzare ciò che vedeva. Intreccio con Spalletti? Gli ho lasciato il posto a Roma, lui me l'ha lasciato qui, ho grande rispetto, ha fatto grandi cose qui. Mourinho? L'ho già incontrato al Real in amichevole, adesso è un concorrente, ma la gioia che ha ridato a Roma è importante"
Su Maradona: "Tanta roba. Diego l'ho visto una volta a Roma, dopo una partita nel 2014, vincemmo all'Olimpico, mi sono trovato in un ristorante e venne al mio tavolo e parlammo 10-15 minuti, fu un momento favoloso. Mi dimenticai di chiedergli una foto. Fa parte della storia del calcio".
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