Intervistato ai microfoni di AS, il centrocampista spagnolo ha svelato i motivi del suo mancato approdo al club partenopeo: ecco le sue parole
Gabri Veiga, centrocampista dell'Al-Ahli, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di AS, dove ha parlato dell'interesse del Napoli di Aurelio De Laurentiis e del suo mancato approdo in maglia azzurra. Ecco quanto, delle sue parole, è stato evidenziato dalla nostra redazione!
Gabri Veiga: "Il Napoli è un grande club, vi spiego perché ho rifiutato"
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Di seguito le dichiarazioni di Gabri Veiga ai microfoni di AS: "Come sempre nel calciomercato, le squadre hanno liste di preferenze in diverse posizioni, le più importanti e quelle necessarie da rinforzare. Ovviamente abbiamo ricevuto l'interesse del Napoli, che è una grande squadra. Nessuno ne dubita e lo dirò sempre. E il progetto mi è piaciuto, come potrebbe essere importante all'interno di un grande club che giocherà la Champions League. Ma nel calcio tutto cambia da un giorno all'altro, e arriva un momento in cui la visione del club nei miei confronti, per X motivi, cambia. Quindi da giocatore ho pensato, e lo penso tutt'ora, che non fosse il posto giusto per sentirmi importante né per giocare i minuti che credevo necessari per continuare a crescere dopo una stagione in cui sono stato molto importante".
Sulla decisione finale: "Alla fine penso di essere un giocatore che ha bisogno di quell’importanza fin dall’inizio. E soprattutto arrivare in un posto nuovo, visto che alla fine si trattava dell’Arabia Saudita. Avevo bisogno di sentirmi importante e di avere fiducia. A Napoli non poteva succedere ma non nutro nessun tipo di rancore nei suoi confronti. Inoltre gli auguro il meglio perché penso che sia un grande club. Ma penso di aver preso la decisione giusta di continuare a crescere, come ho detto prima".
Sulla questione economica: "I soldi sono un fattore secondario. Più importante è l’aspetto di come puoi continuare a crescere lì come giocatore, sentendoti importante. Avendo un allenatore che ti chiama quattro o cinque volte al giorno, come ha fatto l'allenatore dell'Al-Ahli. Che per me è la cosa più importante, condividere grandi momenti, che dietro ci sia anche un progetto. Non è solo la questione economica. E tra le opzioni che ci sono state, penso che fosse la migliore continuare a crescere ed evolversi, condividendo lo spogliatoio con grandi giocatori, vivendo una nuova avventura. E sono anche sicuro che mi farà maturare molto e sicuramente sarò un giocatore migliore dopo il mio periodo lì, non so quanto durerà, ma spero che sarà molto bello. L’obiettivo è diventare un giocatore migliore giorno dopo giorno. E penso che, anche se la gente non lo capisce, non me ne preoccupo, perché mi sono chiare le ragioni per cui sono andato lì. E anche sentirsi importanti all'interno di una squadra con grandi stelle. Condividere la vita quotidiana con Mahrez, Firmino...non è una cosa che tutti possono dire. Quando arrivò il momento, per me era tutto molto chiaro. È stata una decisione solo ed esclusivamente mia, e la verità è che sono molto tranquillo riguardo alla decisione che ho preso".