Sull’Empoli?
“L’Empoli sta facendo una grande campionato. Sono uniti, compatti e soprattutto molto concreti. La squadra incarna la personalità del suo allenatore, D’Aversa, che dopo tutte le polemiche dell’anno scorso, si sta ripulendo da quell’evento. Ho avuto la fortuna di conoscerlo e posso dire che è una brava persona. Certo, poi in una vita possono capitare a tutti 5 minuti di follia. Quest’anno, però, all’Empoli è riuscito ad incidere molto positivamente sulla squadra”.
Che bilancio fa di questo inizio di campionato del Napoli?
“Io mi aspettavo che Conte desse quello che sta dando. Le mie aspettative non sono ste deluse e sono davvero contento di ciò. La squadra ha trovato l’identità, che l’anno scorso non c’era. La differenza, quando si scende in campo, la fa l’atteggiamento e finora tutte le partite sono state affrontate in modo molto serio. Contro il Parma, il Cagliari, il Como se non scendi in campo con la giusta mentalità le cose diventano complicate. Il Napoli, invece, é stato bravo a non sottovalutare nessuna partita. Inoltre gli azzurri sono stati bravi anche a soffrire quando non stavano in formissima, come a Cagliari. Lì i primi 20 minuiti sono stati di puro terrore. Il Napoli è stato attento e poi è riuscita a chiuderla, anche con risultato sproporzionato. Se il Napoli dovesse continuare su queste strade potrebbe davvero essere una grande pretendente per il titolo perché poi ha giocatori importanti come Kvara, Lukaku, Neres, McTominay. Sono davvero una grande squadra”.
Il calcio di Conte per lei è risultatista?
"Sinceramente non direi. Io ho visto anche tante belle cose. Sembra risultatista perché ancora la condizione raggiunta non è quella che vuole raggiungere Conte. La squadra non riesce ad essere sempre pericolosa, in tutti i 90 minuti di partita. La condizione non può esserci perché ancora è passato troppo poco tempo. I risultati arriveranno non solo perché si guarda solo al risultato, ma anche perché si ha molta qualità nella squadra".
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