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interviste
Fontana: “De Laurentiis ha dato un segnale diverso rispetto al passato”
Gaetano Fontana, ex centrocampista del Napoli, è intervenuto a Napoli Magazine Live, su Radio Punto Zero. Ecco quanto ha affermato: “I 20 anni di De Laurentiis? Sono un nostalgico romantico, appartengo alla vecchia guardia, a un tipo di calcio dove i sentimenti arrivavano prima di ogni cosa e questo ci ha permesso di alzare la china. Arrivai al Napoli con qualche mese di ritardo e mi raccontavano che non c’era niente. Siamo partiti con la convinzione di abbattere ogni ostacolo. E’ stata una bellissima esperienza, ma resta il rammarico di non aver vinto subito il primo anno. Siamo arrivati un po' corti alla fine della stagione, ma è stata la base per vincere. Questo Napoli deve ancora partire, perché Conte è entrato con una forza incredibile nel gruppo, per far capire che prima di tutto c’è bisogno di stabilire delle linee guida a livello comportamentale. Si è ultimato in questi giorni, con giocatori importanti e che vanno assemblati. C’è fiducia, perché poi ci saranno anche contenuti tattici e tecnico, dopo aver assemblato l’aspetto comportamentale. Può essere un ciclo vincente e De Laurentiis ha dato un segnale diverso rispetto al passato. Tutto è servito, per arrivare ad oggi con una società solida. ADL ha dimostrato che vuole essere indipendente e, con la forza economica che ha, può permettersi di mettere fuori squadra anche un calciatore come Osimhen. C’è bisogno di dare equilibrio alla squadra. De Laurentiis ha portato calciatori e allenatore importanti, ha dato il segnale che è lui il primo a crederci.
La top 11 dei 20 anni di De Laurentiis? Non inserirmi non è difficile, ho avuto la fortuna di vivere una bellissima esperienza, ma sempre in un campionato di Serie C. Nel mio ruolo, Jorginho e Lobotka hanno scritto la storia. Poi Kim, Koulibaly, Albiol tra i centrali. Anche Mario Rui ha fatto cose importanti, lo stesso Di Lorenzo, ma anche Hysaj. A centrocampo, posso pensare ad Anguissa, Allan e Zielinski. Per le punte centrali è una bella lotta: Osimhen, ma come possiamo dimenticarci di Cavani ed Higuain? Sono stati straordinari. La cosa più semplice è fare una top 11 per ogni fase, perché tutti hanno contribuito a far arrivare il Napoli a quello che è oggi, che è un Napoli importante in Italia e che presto lo sarà anche in Europa. Top allenatori con Ancelotti, Conte, Spalletti, Sarri e Reja? Io metterei anche Mazzarri, che ha portato uomini importanti come Maggio. Lasciare fuori qualcuno è ingeneroso, tutti hanno dato qualcosa. Io sono molto legato alla mia squadra, in testa avevamo l’ambizione di vedere l’emozione della gente a fine stagione. Dopo 20 anni mi presento in ritiro o allo stadio e la gente mi chiede una foto, significa che ho lasciato un segno profondo. Questo è gratificante. Resta l’emozione e il vissuto.
Lukaku? E’ stata fatta un’operazione da parte di Conte incredibile. Gli ha spiegato lo scenario e si è dovuto allenare da solo, che è fastidioso per un atleta. In questa fase di preparazione, lo ha preparato anche mentalmente e si è presentato nella migliore condizione possibile. Non ha i 90’ perché ha lavorato da solo, ma ha manifestato in campo tutto quello che è stato il lavoro di Conte su di lui. Adesso serve pazienza, perché è probabile che non sia sempre al massimo, perché deve interiorizzare un altro tipo di lavoro. Il vero Lukaku lo vedremo tra un mesetto. Ho sentito critiche ingenerose su Raspadori, Anguissa e Meret, ma stiamo parlando di un gruppo importante, bisogna fare un respiro lungo prima di etichettare i calciatori. Adesso c’è da assemblare la squadra, ma nei singoli è una squadra forte. Non è facile vivere un anno come la scorsa stagione e sono curioso di vedere questa squadra tra un mesetto. Il Napoli ha la fortuna di avere la settimana tipo e Conte può portarli a regime. Spero di vedere un Napoli competere verso l’alto e diminuire il gap con l’Inter”.
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