Sul proprio futuro: "Se dipenderà dal derby? Non ci penso, onestamente. Il più importante è la squadra e la partita con l'Inter, mi concentro su ciò che controllo, cioè il mio lavoro, preparando la partita e la squadra. Se Ibra mi ha ribadito fiducia? Ho sempre sentito fiducia nel mio lavoro da parte della società, non è cambiato niente ora. Ibra è stato qui, ma è una normalità: è stato come lo è stato le atre volte".
Sulle prestazioni: "Non si vedono le mie idee di calcio? Possono esserci tanti motivi per spiegarlo, ma non voglio trovare scuse. Voglio affrontare ciò che sta succedendo con il lavoro. Posso dire che abbiamo dei buoni momenti, ma non abbiamo continuità. Quello che io sento è che la squadra cresce tutti i giorni. E bisogna avere continuità. Abbiamo bisogno di tempo? Sì. Abraham è arrivato per ultimo, abbiamo avuto poco tempo con i ritardi dei giocatori. Ma non voglio avere scuse".
Sulla squadra: "Quale sarà la versione del Milan di domani? Contro la Lazio abbiamo difeso bene perché abbiamo avuto la palla: è questo il motivo. Siamo stati vicini, compatti, ma abbiamo avuto la palla. Come si vince il derby? Facendo più gol dell'Inter".
Sulla situazione: "Come la sto vivendo? Io credo in una forma di vincere, che è una forma comune a tanti grande squadre. In Italia non si valorizza tanto il gioco, ma il risultato. Quando mi hanno portato qui, è perché volevano cambiare il gioco. Quando una squadra ha la palla, c'è più possibilità di vincere. Dobbiamo credere in questo. Non mi sembra che il calcio migliore sia quando diamo la palla agli avversari".
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