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serie a

Fiorentina, Italiano: “Troppo rispetto per la Juventus, è l’ennesimo 1-0 in tre anni”

Alex Iozzi
Tutta l'amarezza del tecnico viola nel post partita della gara dell'Allianz Stadium

Vincenzo Italiano, allenatore della Fiorentina- nonché obiettivo dichiarato del Napoli per occupare il ruolo di tecnico del club nella stagione che verrà -, si è concesso ai microfoni di Dazn nel post partita della sfida di campionato perduta di misura contro la Juventus.

"Una sconfitta che ci lascia l'amaro in bocca", le parole di Italiano a Dazn

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Di seguito quanto dichiarato:

"Troppo rispetto per la Juventus e troppo timidi nel primo tempo, abbiamo provato a rimediare con Maxime Lopez e poi con Beltran e cercare di alzare il baricentro. Abbiamo creato tanti presupposti per pareggiare, ma paghiamo il primo tempo dove siamo stati poco propositivi, subendo gol qui poi si fa fatica. È l'ennesimo 1-0 in tre anni. Usciamo con l'amaro in bocca perché potevamo fare male alla Juventus. Mi porto questo secondo tempo di grande personalità e qualità. Szczesny ha fatto un miracolo su Gonzalez, ripartiamo da questo secondo tempo".

Si aspettava così la Juventus nel primo tempo?

"Quello che fa la Juventus quando ha voglia di mettere in difficoltà gli avversari ti mette in difficoltà, hanno fisicità, sono forti sulle gambe e ti limitano. Noi avevamo poca velocità, gli permettevamo di arrivare in tutti i corpo a corpo. Nel secondo è mancata la stoccata vincente, la stoccata per pareggiarla e la qualità negli ultimi venti metri. Siamo arrivati vicini al pareggio".

C'è da aumentare la qualità dei calciatori o qualcosa che si instaura nel modo di arrivarci?

"Dobbiamo forse aggiungere qualche altro modo di attaccare, qualche altro movimento e mettere dentro quelle giocate che hanno Gonzalez, Sottil, Belotti. Se non arriva nulla di tutto ciò perdi le partite".


Variare in continuazione può togliere qualcosa alla squadra?

"In queste 148 partite sono state poche le volte in cui ho potuto mettere in campo la stessa formazione, Barak oggi a livello strategico contro una squadra strutturata poteva darci qualcosa in più per poi inserire Beltran per trovare gli spazi giusti. In una struttura di dieci di movimento quando ne cambi due nessuno riesce a non permettere alla squadra di perdere identità. Se non è arrivato il risultato non è perché non c'era qualcuno in campo. Spesso manchiamo in qualche dettaglio, una chiusura dietro o una giocata negli ultimi metri".


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