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FIGC, l’ex DG: “Il Napoli può vincere allo scudetto, a gennaio tornerà sul mercato”

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A 1 Station Radio è intervenuto Antonello Valentini, ex direttore generale FIGC
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Antonello Valentini, amministratore delegato della lega dilettanti ed ex direttore generale FIGC. Di seguito, un estratto dell'intervista.

Un commento sulla cena di ritrovo della squadra che ha vinto il Mondiale nel 2006?

“Davide Ghiffi è stato bravissimo ad organizzare l’evento, ha compiuto un miracolo. Non era facile far partecipare tutti, molti sono all’estero. La sosta per le Nazionali ha aiutato molto. La grande partecipazione dimostra l’affetto, il legame, che lega i giocatori a Lippi, che nonostante le difficoltà, ha portato l’Italia sul tetto del mondo. Non dimentichiamo che appena prima del Mondiale era scoppiato Calciopoli. Non si viveva un ambiente tranquillo. Lippi ha avuto il grande merito di cementare un grande legame tra i giocatori e lo staff. Quella sera abbiamo visto tutti insieme i gol. Nessuno si è sottratto a cantare, neanche il presidente attuale della lega dilettanti. Davvero una bella serata, divertente e di grande umanità. Poi, alcuni sono molto in forma, come Cannavaro, che ha intrapreso una carriera da ciclista. Altri, invece, hanno messo qualche chilo di più. Grosso ha avuto qualche problema familiare quella mattina e non è riuscito a venire, sennò c’erano davvero tutti”.


Quando ha capito che potevamo vincere quel mondiale?

“Come dicevo prima, il mondiale si giocò in situazioni molto particolari. Era appena scoppiato il caso Calciopoli. Si voleva ritirare la squadra, si volevano le dimissioni di Lippi, secondo molti andava tolta la fascia di capitano a Cannavaro e per alcuni politici, che non stanno mai al loro posto, andava addirittura ritirata la squadra. Ciro Ferrara, pur stando in panchina, fu uno dei principali protagonisti del cammino, perché con il suo essere napoletano, riuscì a creare un grande rapporto tra i giocatori, un grande legame”.

Negli ultimi giorni si è sentito parlare di annullare le soste ravvicinate che durano poco, ma farne una che dura tanto. Che ne pensa?

“L’idea non è malsana e potrebbe risolvere molti attriti tra federazioni e club. Anche perché i voli transoceanici non fanno bene ai giocatori. Non è una proposta nuova, ogni tanto torna in voga, ma credo sia difficile. Infatti, è un problema che riguarda la UEFA. Poi, ci sono problemi anche di carattere economico, di diritti televisivi. Inoltre, non tutti i campionati sono serrati, difficili come i nostri, e magari ci tengono di più alle Nazionali. La vedo veramente difficile una riforma del genere”.

A cosa può ambire il Napoli?

“Il Napoli ha tutte le carte in regola per lottare e vincere lo scudetto e me lo auguro da buon meridionale. Il miglior acquisto è Antonio Conte, che ha un grande voglia, grinta, che non ci sta di perdere, e in questi anni ha fatto anche esperienza, andando anche all’estero. La società ha fatto enormi sforzi sul mercato, anche se ho sentito che il Napoli a gennaio farà qualcosa. Ho sentito parlare di Dedic. Spero solo che tra il carattere forte di De Laurentiis e Conte possa continuare ad esserci la calma. Certo, negli spogliatoi comanda l’allenatore. In generale, ognuno deve fare il suo, deve stare al proprio posto. Se continueranno ad esserci queste premesse, il Napoli può lottare e vincere lo scudetto”.