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FIGC, l’ex commissario: “Spalletti? La federcalcio paghi la clausola per un motivo”

Spalletti
Ai microfoni di Radio Punto Nuovo è intervenuto Roberto Fabbricini, soffermandosi sulla clausola dell'ex tecnico azzurro
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

Ai microfoni di Radio Punto Nuovo è intervenuto Roberto Fabbricini, ex segretario generale del CONI ed ex commissario straordinario della FIGC, soffermandosi sulla clausola di Luciano Spalletti con il Napoli.

FIGC, l'ex commissario sulla clausola di Spalletti

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"La scelta di Spalletti come nuovo CT è eccellente, l'unica plausibile per migliorare la Nazionale. Soluzioni ponte non sono permesse, visti i tanti impegni importanti e ravvicinati. Spalletti è il massimo del massimo, non solo per quello che ha mostrato col Napoli, ma per quello che ha sempre dimostrato come tecnico. Un conto è il club, un conto è la Nazionale, ma può fare benissimo e, lo spero davvero, sulla panchina dell'Italia. De Laurentiis? È un personaggio a tutto tondo, non è sbagliato quello che dice. Non è il quantum economico che vuole per ricoprire l'assenza di Spalletti, ma è un impegno giusto verso il mondo del calcio. 


Per la FIGC i 3 milioni non sono un problema, credo che possa essere trovato un punto di incontro soddisfacente per entrambi. E ripeto: non economicamente, ma concettualmente. Non siamo qui a mercanteggiare su qualche migliaia di euro, ma bisogna dare un segnale al mondo del calcio che le regole ci sono e vanno rispettate. Quindi la FIGC paghi la clausola e ADL si dimostri meno rigido, per dare un segnale di serenità a tutto il mondo del calcio. Le convocazioni sono alle porte, quindi ci siamo e bisogna trovare una soluzione. Andiamo incontro ad una soluzione rapida e felice per tutti. 

L'addio di Mancini? L'ho incontrato prima dell'estate, ma non ne ho parlato con lui e né col mio amico Gravina. Credo ci siano state delle concause di situazioni, con l'addio che poi è diventato inevitabile. Roberto è una persona specchiata, che ha fatto cose straordinarie con la Nazionale. Il mancato Mondiale ha portato purtroppo un nervosismo diffuso, ma è mancato più per gli episodi che per le sue scelte. Il rigore con la Svizzera lo ricordiamo tutti... Continuare ad indagare sul suo addio è irrispettoso per la persona ed il professionista che è Roberto, ed è irrispettoso anche per il dirigente che è Gravina".

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