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Fedele: “Il Napoli ha un malattia, non sa difendere. Manna? Ritorno al passato”

Napoli Fedele
Il dirigente sportivo e opinionista ha rilasciato alcune dichiarazioni a Televomero
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

Enrico Fedele, dirigente sportivo e opinionista, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Televomero, parlando della vittoria del Napoli contro il Monza e del futuro del club azzurro.

“Il primo tempo con il Monza è stato inguardabile e la squadra irriguardosa. Nella ripresa sono arrivati tre gol per tre prodezze individuali di Osimhen, Politano e Zielinski, il Monza poi è crollato completamente. Zielinski è un giocatore che ha dei colpi, uno di quelli che non andrebbe mai lasciato fuori. C’è stato un momento in cui la passione ha avuto la meglio sul lato critico. La partita era molto importante, visto anche il brutto scivolone di settimana scorsa con l’Atalanta. Il Napoli del futuro, tuttavia, deve cambiare tanto. Contestazione dei tifosi? C’è stata una scossa d’orgoglio dei calciatori anche per questo motivo. Nei primi 15 minuti del secondo tempo Anguissa è stato un dominatore del centrocampo. Il risultato di Monza è il risultato di due concause. Il Napoli ha una malattia terminale: non sa difendere. Possibilità di andare in Champions? Questa squadra è inaffidabile. Manna? Gli auguro ogni bene possibile, ma il suo arrivo rappresenta un ritorno al passato. ADL deve affidarsi a persone di calcio che siano autorevoli. Giuntoli? Quando lui giunse in azzurro, trovò la squadra costruita da Benitez. Lo spagnolo fu il vero artefice della svolta di De Laurentiis”.


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