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Fassone: “Perplesso da una scelta del Napoli. Coppa d’Africa? Può cambiare l’inerzia”

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L'ex dirigente azzurro è intervenuto sulle frequenze di Radio CRC esprimendosi in merito ai cambiamenti effettuati dalla formazione campione d'Italia nell'ultima finestra di mercato
Alex Iozzi

Marco Fassone, dirigente sportivo ed ex direttore generale del Napoli, è intervenuto sulle frequenze di Radio CRC esprimendosi in merito ai cambiamenti effettuati dalla formazione campione d'Italia nell'arco della finestra di mercato appena conclusa.

Napoli, le parole di Fassone a Radio CRC

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Di seguito quanto dichiarato:

“Il Napoli? Può darsi che ci sia un po’ di appagamento, abbiamo visto situazioni simili anche in altri contesti. Poi non dimentichiamoci che c’è stato un cambio d’allenatore importante. Sono stati fatti alcuni cambiamenti uniti ad un po’ di appagamento e possono arrivare risultati negativi. Anche l’anno scorso di questi tempi non si sarebbe detto che il Napoli non avrebbe fatto la cavalcata che ha fatto. La squadra più completa mi sembra l’Inter. Sulle altre ci sono stati tanti cambiamenti e si dovrà vedere come saranno metabolizzati.


La Coppa d’Africa? Club come il Napoli hanno giocatori africani determinanti che mancheranno per un certo periodo. Questa cosa potrebbe determinare più problemi che per altri.

Le squadre per le quali ho avuto l’onore di lavorare mi sono rimaste nel cuore. Sono legatissimo emozionalmente all’Inter, al Milan e al Napoli per esempio. Guarderò il derby da spettatore neutrale con la consapevolezza che l’Inter sia leggermente più avanti. Credo che il Napoli se sistema due o tre cose resta una squadra fortissima.

Veniamo da un Napoli da scudetto, sono stati effettuati dei cambiamenti su una squadra che aveva dei meccanismi perfetti. L’allenatore individuato è bravissimo, ma sono perplesso e curioso di questa scelta da parte di Napoli e Milan che hanno scelto di non sostituire il direttore sportivo. Mi lascia un po’ perplesso sull’aspetto di campo.

De Laurentiis il più visionario dei presidenti di Serie A? È un personaggio straordinario, è colto molto più della media. È complicato dal punto di vista umano, ma è un drago e dieci anni fa è riuscito a rinunciare alla figura del direttore generale. Ha dimostrato di saper portare a casa risultati, chissà che anche questa volta non abbia visto più lungo degli altri”.

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