interviste

Fascetti: “Conte al Napoli? Mi chiedo quanto sarebbe andato d’accordo con ADL”

Enrico Esposito

L'ex allenatore ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di 1 Station Radio

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, Eugenio Fascetti, ex allenatore di Verona e Fiorentina, è intervenuto su Antonio Conte, suo ex allievo.

Fascetti su Conte

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Il percorso della Nazionale di Spalletti? E’ appena cominciato. È un momento poco positivo ma sono sicuro che Spalletti sia all’altezza del compito. Questa sera non dovrebbero esserci problemi. Il test importante, infatti, sarà martedì’ contro gli inglesi. Le parole di Conte al Festival dello Sport? Non le ho sentite ma Antonio è uno dei miei allievi. Esordì a soli sedici anni e la sua grinta era già evidente. Anche da allenatore è un vincente. Il ruolo dell’allenatore è cambiato? Il vero padre, per i suoi calciatori, era Carletto. Ciò detto, era anche un altro calcio. I giocatori venivano tirati su e seguiti dalle giovanili. Conte tecnico ideale per il Napoli? Mi è sempre piaciuto, anche se sarebbe un matrimonio difficile. Tuttavia, conoscendo Antonio ed il presidente del Napoli, mi chiedo quanto sarebbero andati d’accordo. Conte sarebbe stato il tecnico giusto per dare una scossa ai partenopei ma andrebbero considerati anche altri fattori. Garcia? Non era facile ereditare il Napoli di Spalletti. La squadra ha vinto ma, soprattutto, era fautrice di un calcio straordinario. Il tecnico francese ha voluto cambiare qualcosa e, domenica contro la Fiorentina, penso sia andato un po’ nel pallone. Il trattamento riservato dal presidente De Laurentiis allo stesso allenatore azzurro crede sia corretto? E’ un rapporto sul filo del rasoio. O si vincono tutte le partite o Garcia avrà vita dura… Ormai, pare essersi rotto qualcosa. Se un presidente cerca l’accordo con un altro tecnico e poi è costretto a confermare il proprio… Non è una bella situazione, nemmeno per i giocatori. Non è giusto neanche che un allenatore abbia sempre la spada di Damocle. Giunti a questo punto, però, credo sia meglio cambiare. O si da fiducia o si sceglie una nuova strada”.

Sulle relazioni plateali dei calciatori: “Non sono gesti belli da vedere, denotano un clima poco sereno nello spogliatoio. La società, anche a tal motivo, dovrebbe intervenire. La dirigenza dovrebbe scegliere se confermare il proprio tecnico o punire i calciatori. Quali insidie può nascondere la trasferta di Verona?. E’ una partita ad alto rischio, le tifoserie non si amano molto. Gli scaligeri, inoltre, sono una squadra grintosa, nonostante la poca qualità. È una sfida che, dunque, può nascondere molte insidie. Il peggior nemico del Napoli, contro i veneti, potrebbe essere il Verona o lo stesso Napoli? E’ una partita difficile in un momento delicato. Gli azzurri affronteranno una squadra che, sul piano della cattiveria, non gli renderà la vita facile".



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