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TURIN, ITALY - APRIL 04: Nicolo Fagioli of Juventus looks on during the Coppa Italia Semi Final match between Juventus and FC Internazionale at Allianz Stadium on April 04, 2023 in Turin, Italy. (Photo by Chris Ricco - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)
A Radio CRC è intervenuto Andrea D’Amico, agente tra gli altri di Fagioli, soffermandosi sul possibile sostituto di Kim Min-jae al Napoli.
"Scalvini l’ideale sostituto di Kim?È un ottimo giovane e sappiamo quanto sia importante la cantera dell’Atalanta. Ma so che il Napoli ha acquistato bene all’estero in questi anni. I giocatori una volta presi vanno gestiti e plasmati. L’incognita più grande del Napoli non è legata ai nomi, ma alla nuova direzione tecnica perché Giuntoli ha dimostrato sempre di navigare a fari spenti, ma vedeva bene e comprava ancora meglio. C’è da dire che quando si fanno le valutazioni sulle squadre si fanno analisi su una squadra piuttosto che su un’altra, ma questa è un’analisi parziale perché le altre squadre cambiano, perché bisogna vedere quanto e come cambiano gli altri. Il calcio è sempre uno sport in relazione con gli altri. Qui ogni competizione è in relazione con gli avversari. Un’organigramma strutturato e omogeneo che ha ucciso il campionato quest’anno ed è stato sfortunato nel non avere Osimhen nel quarto di finale contro il Milan. Sono sicuro che il Napoli avrebbe potuto ben figurare in finale di Champions League. È un organico ben consolidato. È presto ancora perché il mercato è appena cominciato e bisogna vedere le mosse delle altre squadre.
Fagioli? I giovani bravi ci sono in tutte le squadre italiane, bisogna avere il coraggio di farli giocare. È vero che in un organico come quello della Juventus è difficile fargli trovare spazio. Secondo me sarebbe giusto che il sistema ripensasse un po’ la valorizzazione di questi giovani. Kvaratskhelia e Fagioli nati nello stesso giorno? A volte puoi avere la stessa data di nascita, ma una fisicità e maturità atletica diversa e questo lo vede solo l’allenatore che ti vede tutti i giorni. Io rispetto Allegri che sa quando i giocatori devono giocare. Ogni giocatore è un motore a sé stante. L’allenatore ha l’interesse di valorizzare tutte le armi che ha a propria disposizione, non è autolesionista. Se non fa giocare i giocatori è perché magari vede meglio altri. Da fuori è facile. Se Allegri è stato un vincente per tutti questi anni non è che si è imbrocchito”.
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