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interviste

Italiano, l’ex giocatore: “A Napoli starebbe bene, ha una similitudine con Spalletti”

Giovanni Montuori

Felice Evacuo, calciatore allenato dal tecnico della Fiorentina ai tempi del Trapani, ha parlato del suo possibile approdo in azzurro

A Radio Crc, nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete”, è intervenuto Felice Evacuo, ex calciatore allenato da Italiano ai tempi del Trapani, che ha parlato del suo possibile approdo al Napoli come successore di Spalletti.

Evacuo su Italiano al Napoli

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“Vincenzo Italiano l’ho avuto a Trapani e devo dire che è stato determinante per la vittoria del campionato. Ci ha raccolto dalle polveri della vecchia gestione ed ha trascinato la squadra alla vittoria, un po' come ha fatto stato Spalletti a Napoli. Al di là del modulo che è lo stesso, il modo di giocare di Italiano è molto simile a quello di Spalletti per cui se dovesse essere lui il suo successore significherebbe proseguire il lavoro già iniziato da Spalletti. Italiano ha passione e metodologia e poi produce risultati. La sua carriera è sotto gli occhi di tutti, poi a livello tattico e di mentalità somiglia molto a Spalletti. Sono convinto che Italiano sia la scelta giusta. 

Le critiche sulla fase difensiva? Quando spingi molto sulle fasce o porti avanti le mezzale è normale che puoi subire qualcosa, ma la differenza tecnica tra giocatori di Napoli e Fiorentina è abissale per cui difendere con Kim, Rrahmani e gli altri del Napoli è certamente diverso. Oltre ai difensori, questo discorso va esteso a tutti i reparti. Avere Osimhen al centro dell’attacco significa avere un’arma in più e per il modo di giocare di Italiano, Osimhen è il centravanti ideale. Il Napoli, al di là delle critiche, ha dimostrato di avere uomini di mercato molto bravi. Anche quest’anno dopo cessioni illustri si è superato addirittura vincendo lo scudetto. La politica del Napoli è quella giusta anche perché sono passati per Napoli tanti grandi campioni e sono certo che anche quest’anno saprà fare bene. Giuntoli in questi anni ha fatto un lavoro eccezionale a Napoli, poi nel calcio si vive anche di stimoli, sensazioni ed emozioni e se pensa di aver dato tutto è giusto anche cambiare aria.  Adesso sono direttore sportivo, lavorare a Napoli sarebbe un sogno, ma è ancora prematuro”.