"La tensione costante altera anche nell'altissima competizione tutti i processi di ottimizzazione del risultato: i nostri azzurri sembrano non divertirsi più in campo. Il sorriso è il grande assente dal rettangolo di gioco subito dopo aver perso il top player che era il gioco di questa squadra (l'uomo invisibile da marcare). Il giudizio come processo di relazione è intollerabile, soprattutto nel calcio come nella vita quotidiana: il sistema emotivo non lo tollera, gli è addirittura nocivo (pensate se fossimo sottoposti a giudizio e verifica ogni santo giorno sul posto di lavoro...). Siamo davanti alla caduta della bellezza: purtroppo, il reset sarà lento ma dovrà essere fatto da mani competenti e soprattutto minuziose nel guardare ai dettagli, Quelli sì fanno tutta la differenza..."
Il mercato di gennaio, notoriamente complicato, dovrebbe rispondere a diverse esigenze del Napoli: cosa si aspetta?
"Fra poco inizierà il mercato di riparazione, sarà fondamentale riaddestrare il segnale emotivo nella gentilezza dell'ascolto da parte di tutte le componenti e comprendere che l'errore/gli errori non solo per un portiere è il muoversi dal passato verso il futuro, che sarà tinto d'azzurro soltanto se si lavorerà con tanta passione e professionalità, ad ognuno le proprie competenze".
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