Com’è cambiato l’Empoli con D’Aversa, che lei ha avuto anche a Parma?
“E’ cambiato dal punto di vista fisico. L’anno scorso siamo partiti male con vari cambi di allenatore, invece quest’anno abbiamo fatto una preparazione ottimale che in campo si vede. E siamo contenti di tutto lo staff e del mister, che è uno meticoloso, un martello ed è molto preparato.”
Domenica arriva il Napoli. Cosa teme dei partenopei e cosa deve temere il Napoli dell’Empoli?
“Il Napoli è una squadra fortissima con un grande allenatore, verrà qui per vincere. Però, come abbiamo dimostrato in questa stagione, possiamo fare risultato anche con le grandi. Noi del Napoli dobbiamo temere un po’ tutto, ma sempre con la consapevolezza dei nostri mezzi. Il Napoli, invece, deve temere la nostra organizzazione e il nostro spirito di sacrificio. Perché l’Empoli è tosto, organizzato e consapevole.”
Cos’è Napoli per lei?
“Sono cresciuto lì, è la mia città che amo, quindi Napoli per me significa tantissimo e la squadra ovviamente la tifo fin da quando sono bambino. E poi là c’è sempre la mia famiglia e quando posso vivo la casa dove sono cresciuto, a Quarto.”
Il suo sogno nel cassetto?
“Essere un grande papà. Ho un bambino di un anno e tre mesi, Theo, che è nato a Napoli due mesi prima che io arrivassi a Empoli e il mio obiettivo è quello di crescere mio figlio nel modo giusto ed essere sempre presente. Questo è l’obiettivo di Giuseppe uomo. Mentre il sogno di Pezzella calciatore è la Nazionale.”
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